Sta destando legittima attenzione e crescenti preoccupazioni la discussione sulle modalità (soluzioni tecniche) per ‘eradicare’ (questo il termine utilizzato) la presenza dei daini dalle pinete ravennati, nelle quali da molto tempo si è insediato un nucleo di significativa consistenza”. Con questo incipit Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) apre l’interrogazione che rivolge alla Giunta regionale su una questione di grande attualità e chiede specifiche tutele per le colonie di daini presenti nelle foreste litoranee ravennati. Per la consigliera, l’eventuale operazione per “liberare” le pinete da questi cervidi “può e deve avvenire con forme e interventi diretti allo spostamento degli animali e non all’abbattimento: è questa un’esigenza chiara e imprescindibile”. Piccinini, poi, ricorda ed elenca tutta una serie di soluzioni che potrebbero essere adottate in questo caso: dissuasori e ultrasuoni in primis. L’esponente 5 Stelle, sottolinea quindi come il terreno in cui vivono i daini sia parte del Parco del Delta del Po e “la tutela di questo fondamentale patrimonio naturale richiederebbe comunque misure dirette a limitarne efficacemente i confini, sia con recinzioni materiali sia con altre soluzioni ecologiche di riconosciuta efficacia”. Stante la situazione creatasi e in attesa dello svolgimento di una “riunione regionale proprio sulle modalità di intervento rispetto al problema evidenziato”, la consigliera auspica che si possa trovare una soluzione che permetta ai daini di rimanere in tali habitat, richiede anche alla Giunta se “intenda sostenere l’adozione di soluzioni ecologiche che innanzitutto prevedano il contenimento dei daini all’interno delle aree forestali litoranee, impedendone lo sconfinamento”. Nel caso poi perdurasse la decisione di eradicare la presenza dei daini dalle pinete litoranee, Piccinini chiede che si proceda “esclusivamente con modalità incruente tali da evitare qualsiasi abbattimento”. “
13 Ottobre 2020
Ambiente Ravenna. Piccinini (M5S): “Tutelare i daini che vivono nelle foreste litoranee”
Per la consigliera, l’eventuale operazione per “liberare” le pinete da questi cervidi “può e deve avvenire con forme e interventi diretti allo spostamento degli animali e non all’abbattimento: è questa un’esigenza chiara e imprescindibile”
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13 Ottobre 2020