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Imprese Forlì. Progetto allevamento avicolo a San Mauro, Piccinini (M5S): verificare regolarità e impatto ambientale

Lo stabilimento che dovrebbe ospitare 294 mila polli preoccupa i cittadini del borgo e riporta l’attenzione sui rischi degli allevamenti intensivi, già sotto accusa dopo i recenti casi di contagio tra visoni di un ceppo mutato di SarsCoV2. La consigliera: “I cittadini hanno ricevuto informazioni parziali sui rischi da parte dell’azienda”

Presentata oggi all’attenzione dell’Assemblea regionale l’interrogazione della consigliera Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) su un progetto di allevamento avicolo intensivo a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena). La consigliera ha sottolineato all’attenzione della Giunta le molteplici criticità riscontrate nella progettazione e avviamento del progetto e nell’informazione dei residenti della zona, preoccupati per l’apertura di un nuovo stabilimento intensivo in luoghi già interessati da questo genere di attività. La prospettiva dell’insediamento di un nuovo allevamento avicolo di rilevanti proporzioni nel territorio di San Mauro Pascoli, in una parte della Romagna in cui è diffusa la filiera dell’allevamento di polli anche intensivo, sta destando preoccupazione e perplessità” spiega la consigliera, che lamenta inoltre episodi poco chiari nell’ambito dell’informazione dei cittadini circa il rischio ambientale che l’insediamento dell’impianto comporta. “Il procedimento è iniziato a settembre e solo pochi giorni fa la Giunta ha deliberato a favore dell’autorizzazione integrata ambientale, senza avere tuttavia affrontato, se non solo pochissimi giorni fa, incontri con i cittadini e il Comitato immediatamente sorto non appena avuta notizia del progetto. Pertanto- denuncia la consigliera- per mesi è stata svolta una valutazione tecnica e sono stati assunti provvedimenti autorizzatori senza avere ascoltato la voce dei cittadini”. L’impianto in questione si estenderebbe su una superficie di quasi 15 mila metri quadri, dove in 5 capannoni potrebbero essere allevati fino a 294 mila polli. Tutto ciò in un territorio che ricorda Piccinini essere “giàsegnato dalla presenza di numerosi altri allevamenti; nell’unico incontro con i cittadini, mentre i progettisti dell’azienda, impegnati sul progetto, hanno taciuto l’esistenza di possibili impatti derivanti dall’attività prevista, le istituzioni hanno insistito proprio sull’assenza o l’assoluta trascurabilità degli impatti stessi; non a caso il Comune di San Mauro Pascoli ha dato conto della prospettiva di realizzare un nuovo palazzetto dello sport nell’ambito delle misure di compensazione e delle mitigazioni conseguenti all’insediamento”. Nonostante ciò, il Comitato di cittadini sorto immediatamente dopo la notizia non è per niente sereno circa l’insediamento di un nuovo maxi-allevamento intensivo, considerato anche, come ricorda la consigliera pentastellata, i recenti fatti di cronaca connessi all’epidemia: l’ecatombe di centinaia di migliaia di visoni, resasi necessaria dopo che è stato scoperto che tra gli animali circolava un ceppo mutato del SarsCoV2 o Covid-19. “Visti i fatti è quanto mai necessario invertire la rotta anche nel campo della zootecnia e delle caratteristiche degli allevamenti nel nostro territorio, come parte integrante dell’indispensabile svolta green che dobbiamo intraprendere, tenuto conto anche dei rischi sul piano sanitario ed epidemiologico che gli allevamenti intensivi determinano, come purtroppo dimostrato nel caso dei visoni”. Per questo motivo la consigliera interroga la Giunta per sapere se intende rivedere il percorso fin qui seguito e sottoporre a nuovi e ulteriori approfondimenti l’ipotesi di realizzare questo allevamento a San Mauro Pascoli e per quale motivo l’Azienda AUSL Romagna, pur essendo stata regolarmente convocata, non avrebbe partecipato ai lavori conclusivi della Conferenza di Servizi e non avrebbe rilasciato il parere vincolante igienico sanitario. Ma soprattutto “se il Governo regionale possa escludere problemi di impatto ambientale sul territorio in termini di disagi per i cittadini causati dai cattivi odori, dalla formazione di polveri e rumori”, rischi ammessi anche dagli stessi progettisti. “

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