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Scuola. Castaldini (Fi): “chiarire procedure test anti Covid sugli studenti”

La consigliera bolognese denuncia norme poco chiare in caso di tamponi a soggetti minorenni all’interno delle scuole

Le incertezze sulla ripartenza dell’anno scolastico che deve fare i conti con l’ondata pandemica tutt’ora in corso sono cosa nota e le diverse strategie poste in essere per l’abbattimento del rischio di contagio riguardano soprattutto la diagnosi tramite tampone nasofaringeo di soggetti sintomatici o dei contatti più stretti al soggetto risultato positivo. Questa la situazione riepilogata da Valentina Castaldini (Forza Italia) in un’interrogazione rivolta alla Giunta. Nel documento, la consigliera ricorda anche gli aggiornamenti forniti dalle autorità preposte, circa l’acquisto di 2 milioni di tamponi rapidi che saranno disponibili a partire dal prossimo 26 ottobre. Stante i protocolli e le informazioni attuali, Castaldini chiede alla Giunta se nel caso di un soggetto con sintomi riconducibili a COVID-19 all’interno di un’istituzione scolastica non ritenga opportuno l’effettuazione immediata di test rapido da parte dell’AUSL di riferimento”. Nel caso poi in cui il test rapido restituisse un risultato di positività, l’esponente di Forza Italia suggerisce se non si “ritenga opportuno effettuare il tampone su tutti i frequentanti la classe nonché il personale docente, ausiliario, tecnico e dirigente, in modo da avere un quadro particolareggiato dei contagi all’interno della classe per poter mettere in campo strategie adeguate per evitare ulteriori contagi”. Oltre a queste procedure, Castaldini sollecita la Giunta ad “adottare un consenso preventivo, da far sottoscrivere a genitori o tutori di studenti minori, in modo da poter effettuare indagini epidemiologiche nel giro di poche ore dal manifestarsi di sintomi o dalla positivizzazione di un soggetto”. “

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