Tutelare la salute pubblica dei cittadini di Montese e procedere a investimenti per la messa in sicurezza dell’acquedotto del comune dell’Appennino modenese. A chiederlo, in un’interrogazione, è la consigliera Valentina Castaldini (Fi), che ricorda come il comune di Montese gestisce direttamente le acque potabili del territorio, ma negli ultimi anni è stato costretto a vietarne l’uso potabile e alimentare: a inizio 2020, per circa tre mesi, si erano verificati dei problemi sul deposito di Montebuffone, derivanti dalla presenza di protozoo parassita, in particolare di cryptosporidium che ha reso l’acqua non potabile”. Castaldini sottolinea come il 6 dicembre scorso sia stata riscontrata nel deposito di Montebuffone un’anomala torbidità dell’acqua proveniente dalla sorgente del Mulino di Montese: ne è stato quindi disposto il divieto per usi potabili e alimentari, al momento parte del capoluogo, le frazioni di Semelano, Montalto e Salto, è senza acqua potabile (se non previa bollitura)”. Da qui l’atto ispettivo all’esecutivo per sapere “quali misure urgenti si intendano adottare per tutelare la salute pubblica dei cittadini residenti nei comuni della zona e se non ritengano necessario sollecitare investimenti, anche attraverso un cofinanziamento regionale, per rinnovare le reti idriche di Montese”. “
14 Dicembre 2020
Ambiente Modena. Castaldini (Fi): intervenire su problema acqua inquinata a Montese
Un’interrogazione della consigliera azzurra porta all’attenzione della Regione la situazione dell’acquedotto del comune dell’Appennino modenese
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14 Dicembre 2020