La promozione delle attività cinematografiche, lo sviluppo del settore e le risorse stanziate. Sono questi i punti principali della clausola valutativa sulle norma in materia di cinema e audiovisivo riferita al triennio 2018-2020 presentata oggi in commissione Cultura, presieduta da Francesca Marchetti. Tutti gli interventi sono stati resi possibili grazie al fondo regionale per l’audiovisivo, che è stato incrementato nel corso del triennio fino ad arrivare a oltre 2,5 milioni di euro nel 2020. Nel corso del triennio sono state istruite 319 domande, con un trend in costante crescita (84 nel 2018, 97 nel 2019 e 138 nel 2020), 132 delle quali sono state finanziate (41 nel 2018, 46 nel 2019 e 45 nel 2020). La provenienza dei soggetti beneficiari dei contributi vede, ovviamente, una predominanza regionale ma con una nutrita presenza di case di produzione provenienti da Roma, oltre ad alcune di Milano, Napoli, Torino e perfino Regno Unito. La tipologia dei progetti finanziati è molto ampia: 67 documentari, 33 opere cinematografiche, 13 opere televisive, un’opera web e 18 cortometraggi. Ad oggi, dei 132 progetti di produzione finanziati, ne sono giunti a conclusione solamente 40. Alcuni film hanno ottenuto importanti riconoscimenti di critica e di pubblico come ‘Volevo nascondermi’ di Giorgio Diritti e ‘Mio fratello rincorre i dinosauri’ di Stefano Cipani. Film, questo, secondo la presidente Marchetti, importante per il messaggio che manda e quindi importante che la Regione abbia contribuito alla sua realizzazione”. Nonostante la pandemia, sono stati fatti passi avanti anche sul fronte professionale: sono, infatti, 1.283 le figure professionali che impiegate nei progetti fino ad oggi conclusi (749 tecnici e 534 artisti), con un incremento del 57% rispetto al triennio precedente. Anche le giornate/lavoro sono incrementate notevolmente rispetto al triennio precedente (circa 20.700 contro le 10.000 del triennio 2015-2017). Per quanto riguarda i festival, sono stati ammessi soggetti pubblici o privati senza fini di lucro, manifestazioni cinematografiche con costi compresi tra 20mila euro e 300mila euro e con almeno due edizioni concluse nel recente passato, nella logica di favorire progetti che avessero già testato la possibilità di affermarsi all’interno del territorio di riferimento. Nel 2018 sono stati dunque concessi contributi a 22 festival e 16 rassegne cinematografiche, realizzate sul territorio regionale. Nel 2019 i festival finanziati sono saliti a 24 e le rassegne a 18. Nel 2020 i festival si sono assestati a 24, mentre le rassegne sono salite a 20. Per quanto riguarda i contributi, nel triennio sono stati concessi contributi dell’ammontare di 15,4 milioni così ripartiti: 8,3 milioni a sostegno della produzione cinematografica e audiovisiva; 3,8 milioni per la promozione della cultura cinematografica; 3,3 euro per la promozione e lo sviluppo di nuove competenze. Secondo Federico Alessandro Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa, “è importante lasciare aperto uno spazio alla cultura nel nostro territorio. I contraccolpi causati dalla pandemia si sentono e tutte le attività anche teatrali sono ferme. Risulta importante mantenere vivo l’elemento della vita culturale come elemento di incontro e, quindi, dare sostegno anche alle piccole sale cinematografiche”. Una legge importante, per Francesca Maletti del Partito democratico, “sia perché si valorizzano i nostri luoghi, sia perché abbiamo operatori formati in questo settore. Sarebbe importante anche creare collaborazione fra i vari festival, per diminuire i costi e aumentare la sinergia tra soggetti”. ”