COMUNICATO
Assemblea

Sessione europea. Petitti: “pronti a cogliere opportunità garantite da Ue per cittadini e imprese”

Interventi anche della vicepresidente della Regione Schlein nonché di Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano e Maurizio Molinari, responsabile dell’Ufficio del Parlamento europeo sempre a Milano

L’Emilia-Romagna, dal 2009, ha sempre partecipato in modo attivo alla formazione della politiche del diritto dell’Unione europea e lo farà anche quest’anno, in questo periodo di crisi e disorientamento”. La presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti, ha aperto così i lavori dell’Assemblea dedicata alla Sessione europea, la prima di questa undicesima legislatura, che – sottolinea la presidente – “abbiamo voluto con forza esprimendo così la nostra volontà politica di iniziare a lavorare fin da subito sul programma di mandato della Commissione europea per un’Unione verde, digitale, solidale, leader nel campo dei diritti”. Non a caso il programma della Commissione europea adottato lo scorso 19 ottobre si chiama “Un’Unione piena di vitalità in un mondo fragile”. Obiettivo della Sessione quello di discutere e votare la risoluzione con gli indirizzi per la Giunta regionale, un documento con idee e proposte sulla formazione e attuazione delle politiche europee. Emma Petitti ha spiegato come “questa edizione sia stata particolarmente sentita e partecipata in Assemblea”, con le audizioni con gli stakeholeders e sei parlamentari europei e il confronto nelle Commissioni. “L’Emilia-Romagna è una regione europea, citata come modello da seguire per lo sviluppo sostenibile, ma è anche una comunità forte dal punto di vista economico dove la solidarietà è da sempre il collante sociale” ha detto la presidente. “Dobbiamo essere pronti a cogliere le opportunità che l’Unione europea mette a disposizione per dare risposte alle nostre imprese, ai nostri cittadini e, soprattutto alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, che hanno bisogno di credere in un futuro possibile e migliore”. “Quello della Sessione europea- ha esordito la vicepresidente con delega ai rapporti con l’Unione, Elly Schlein– è un momento sempre sentito dall’Assemblea e da tutta la Regione. Quest’anno capita in un momento completamente diverso rispetto al passato: stiamo affrontando una grave pandemia e una conseguente crisi economica. E in Ue tutti stanno affrontando queste grandi difficoltà. Se è vero quello che diceva Jean Monnet, e cioè che ‘L’Europa sarà forgiata dalle sue crisi’, questa è una di quelle che può contribuire a forgiare l’Europa. Può contribuire a introdurre strumenti nuovi nel segno della solidarietà europea su cui l’Unione stessa si è fondata. In questi mesi abbiamo assistito a un risveglio, certo un po’ tardivo rispetto alle prime settimane in cui si pensava che la pandemia avesse colpito solo l’Italia, ma certamente la Commissione europea si è attivata per salvaguardare tutti gli stati: aprendo corridoi per far arrivare i dispositivi di protezione individuale, con la sospensione del Patto di stabilità, con l’aggiornamento del fondo di solidarietà e con la messa a disposizione dello Sure, il nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza”. La vicepresidente nel suo discorso ha poi voluto ricordare il piano da “750 miliardi del Next Generation EU, un piano, di cui si è parlato anche nellenostre commissioni assembleari. A noi la sfida di costruire opportunità di lavoro di qualità mentre inseguiamo tre priorità fondamentali: la coesione sociale, la transizione ecologica e la trasformazione digitale. Abbiamo ragione, e avete ragione, a chiedere che le Regioni abbiano un ruolo importante sia in fase di progettazione di ricostruzione del Paese sia in quella di attuazione. Sarà essenziale che il governo coinvolga territori, comuni e parti sociali”. “La qualità nelle gestione dei fondi europei, le storie di successo dei vostri territori, l’educazione civica europea e l’informazione ai cittadini data dal Centro Europe Direct dell’Assemblea, dimostrano che l’Emilia-Romagna ha una forte vocazione europea” ha esordito Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano. “Purtroppo l’ultimo Eurobarometro dello scorso luglio indica che l’Italia è all’ultimo posto per il tasso di fiducia nelle istituzioni europee – ha aggiunto – precisando che la percentuale è scesa ulteriormente, dopo la crisi, dal 38 per cento al 28 per cento. Tuttavia “l’Ue sta rispondendo ora in modo forte alla crisi, la Commissione ha appena annunciato l’arrivo per l’Italia dei primi 10 miliardi di euro, su un totale di 27 miliardi per la lotta sugli effetti all’occupazione – ha spiegato Gaudina annunciando anche la sfida del piano da 750 miliardi di euro, Next generation EU: dotare tutti i paesi degli strumenti necessari per affrontare l’emergenza sulla base di priorità green e digitali. Gaudina ha poi illustrato il programma di lavoro della Commissione per il 2021 con “44 nuove iniziative di policy, 50 dossier prioritari, 41 procedure da semplificare. Nel 2020 sono già state prese 291 decisioni legislative”. Il rappresentante della Commissione ha spiegato le sei priorità del programma: la sfida del Green deal europeo con l’obiettivo di ridurre del 50 per cento le emissioni entro il 2030 (“si parla di edilizia ecologica, scambio emissioni, tassa sul carbonio alle frontiere, misure per l’economia circolare”), la strategia digitale (“qui si parla anche di intelligenza artificiale, campo dove l’Emilia-Romagna è un’eccellenza europea, da utilizzare anche nella lotta contro il virus”), i diritti sociali, l’Europa nel mondo, la promozione dello stile di vita europeo e un nuovo slancio per la democrazia europea. Anche Maurizio Molinari, responsabile dell’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, in apertura di intervento, ha voluto plaudire all’attenzione e all’impegno che l’Emilia-Romagna mette nella Sessione europea: “È una Regione che deve essere studiata da tutta Europa per come collabora in maniera molto sinergica con l’Unione e tutte le sue istituzioni. L’Emilia-Romagna ha fatto dell’accoglienza, dell’inclusione e delle pari opportunità valori fondanti e per questo deve essere presa come modello in tutta Europa”. Molinari ha poi lanciato un monito: “Non importa quanti soldi arriveranno dell’Ue. Se non prendiamo come fondati i valori che Emilia-Romagna si è data perderemo non solo la sfida contro il Covid, ma anche la possibilità che questa crisi ci dà, cioè quella di fare in modo che questa pandemia sia un catalizzatore per accelerare delle transizioni che sono inevitabili e che erano qui già prima della pandemia. Non possiamo fare battaglie di retroguardia. I contributi economici sono fondamentali, ma se non abbiniamo a questi un progetto verremo travolti. I sussidi a pioggia salvano qualche impresa ma non ci portano verso un progetto, verso unatransizione”. “

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