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Economia. In commissione il nuovo Patto per il clima e per il lavoro: al centro contrasto diseguaglianze e transizione ecologica

In commissione Politiche economiche gli obiettivi del Patto condiviso tra Regione e parti sociali. Schlein: “Decarbonizzazione entro il 2050 ed energie rinnovabili entro il 2035”. Colla: “Processo democratico e di responsabilità”

Contrasto delle diseguaglianze e transizione ecologica. Sono questi i due pilastri del Patto per il clima e per il lavoro, il piano d’azione condiviso dalla Regione con le forze economiche, le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria che mette al centro il lavoro e l’ambiente come facce inscindibili della stessa medaglia”. A illustrare in Commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, la struttura del Patto, la cui stesura è ancora in fase istruttoria, l’assessore Vincenzo Colla e la vicepresidente Elly Schlein. Gli obiettivi strategici sono quattro – conoscenza e saperi, sostenibilità, diritti e doveri, lavoro e opportunità – da perseguire attraverso processi trasversali come digitalizzazione, semplificazione, legalità e partecipazione. “Questo è un patto di partecipazione democratica che detta gli obiettivi, mentre le realtà che aderiscono hanno la responsabilità di decidere che azioni mettere in campo”, ha spiegato l’assessore Colla. La vicepresidente Schlein, invece, ha illustrato i due macro-obiettivi climatici del Patto: la decarbonizzazione entro il 2050 e l’utilizzo di energie pulite e rinnovabili entro il 2035. “Sono obiettivi elevati ma necessari, perché non abbiamo molto tempo per invertire la rotta. Si tratta di un processo che non sarà indolore e che andrà sostenuto con risorse pubbliche per non lasciare indietro chi lavora. La transizione, anzi, potrà essere un’occasione per ricostruire occupazione su basi nuove e sostenibili.” A partire dalla riduzione delle emissioni inquinanti, da realizzare attraverso l’efficientamento energetico delle strutture pubbliche e private, passando per il rilancio dell’edilizia, il rafforzamento del trasporto locale e ferroviario e un nuovo piano contro il dissesto idrogeologico. “Spero che il Piano sia ‘una bozza aperta’ così da poter partecipare attivamente alla scrittura”, ha sottolineato la presidente di Commissione Manuela Rontini. “Anche noi faremo la nostra parte nella redazione di questo documento strategico per il futuro della nostra regione.” “Si conta molto sulle risorse europee del Recovery fund, che però viene sostenuto con tasse europee come la Plastic tax che mi preoccupa fortemente”, ha commentato Valentina Castaldini di Forza Italia. “Dobbiamo pensare innanzitutto alle nostre aziende, perché questa tassa colpisce le imprese del nostro territorio in forma drammatica”. Per Michele Facci della Lega quelli del Piano sono intenti nobili, ma servono azioni concrete: “Temo che quando cesseranno le misure straordinarie di sostegno all’economia, dovremo fare i conti con un’emergenzasociale e occupazionale senza precedenti. Servono finanziamenti a fondo perduto. Sui temi ambientali serve una visione d’insieme: come si conciliano, infatti, il Green deal e le discariche in continuo ampliamento?” “Gli obiettivi ora sono ben delineati, ma dobbiamo renderli concreti con scelte molto coraggiose e radicali, perché le piazze ci dicono che bisogna fare in fretta”, ha sottolineato Federico Amico di ERCoraggiosa, che ha chiesto attenzione in particolare per le lavoratrici donne e per i lavoratori del comparto socio-sanitario. “Spesso, soprattutto nelle strutture private, non lavorano in condizioni di sicurezza” ha affermato il consigliere. Secondo Palma Costi del Partito democratico è fondamentale legare i temi del lavoro e dell’ambiente: “Deve essere un ‘patto alla pari’, in cui i soggetti che sottoscrivono il patto siano i primi a essere responsabilizzati. Per quanto riguarda le donne e le politiche femminili, abbiamo bisogno di un ‘Women new deal’ con impegni concreti.” “

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