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Regione. Assemblea approva ratifica variazione bilancio: 250 milioni di fondi europei per l’emergenza sanitaria

Per la relatrice di minoranza Catellani (Lega), alla quale fa eco il collega Rancan, con questa variazione sono stati sottratti fondi a settori strategici; per il relatore di maggioranza Fabbri (Pd) e per l’assessore Calvano non ci sarà alcun taglio

L’Assemblea legislativa approva la ratifica della variazione del bilancio regionale. Marco Fabbri (Pd), relatore di maggioranza sul provvedimento, ribadisce l’importanza del ruolo dell’Unione europea in questa fase emergenziale. “Con questa variazione, infatti, vengono rivisti i programmi operativi collegati ai fondi strutturali per il rafforzamento dei servizi sanitari regionali per contrastare e mitigare gli effetti sanitari, economici e sociali prodotti dalla pandemia (provvedimento che movimenta per l’Emilia-Romagna 250 milioni di fondi europei per l’emergenza sanitaria). Quindi, una riprogrammazione della gestione dei fondi comunitari Por Fesr e Fse, per finanziare interventi urgenti e straordinari. “L’impegno dell’Ue è rilevante”, sottolinea il consigliere dem in Assemblea. “La variazione- conclude- non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale né alcun taglio di risorse, tanto che verrà previsto lo stanziamento di fondi di pari importo nelle prossime programmazioni di bilancio”. Maura Catellani (Lega), relatrice di minoranza, sull’utilizzo dei fondi europei rileva “che la seconda ondata della pandemia non doveva trovarci impreparati e bisognava già prevedere l’aumento dei costi a carico del sistema sanitario”. Nel testo di questa variazione, sottolinea, “si afferma che non sono previsti nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, ma in realtà questi 250 milioni sono prelevati da altri capitoli che coinvolgono diversi settori strategici, come ad esempio quello dell’impresa (oltre a sport, turismo, commercio, ricerca e innovazione, fonti energetiche)”. Quindi, ribadisce Catellani, “il nostro non è un voto contrario a prescindere, ma lo è per le modalità, per le scelte strategiche regionali a nostro giudizio incoerenti, in quanto sono stati privati svariati settori delle necessarie risorse finanziarie sulla base di precise scelte politiche e strategiche”. “Non risultano, infatti, almeno per ora- conclude la consigliera- coperture collegate a questi tagli: forse ci saranno in futuro, su 60 milioni abbiamo avuto risposte puntuali ma non sui restanti 190 milioni”. Molto duro l’intervento di Matteo Rancan (Lega) che evidenzia come “si stia discutendo un provvedimento che sposta 250 milioni sulla sanità e questo è giusto vista la situazione mondiale della pandemia: la sanità va sempre potenziata, specie quella territoriale. Ma- spiega l’esponente del Carroccio- è discutibile la scelta di dove si sono presi i fondi per la sanità: vengono, infatti, sottratti a sport e tempo libero e al turismo, quando tutti sappiamo che il turismo è uno dei settori più colpiti dal coronavirus; e ancora da artigianato, commercio, fonti energetiche e altre aree strategiche”. Per il leghista ci sarebbero state altre poste di bilancio (dalle politiche internazionali alla legge per la memoria del ‘900) da cui attingere per potenziare la sanità: “Era necessario togliere quei soldi proprio alle imprese? Era necessario togliere fondi ai nostri artigiani e ai nostri commercianti?” incalza il leghista. Dal canto suo Silvia Zamboni (Europa Verde) motiva il voto favorevole del gruppo ecologista sottolineando l’importanza “di dare un ristoro alla sanità, visto che solo a Bologna l’impegno contro il coronavirus ha provocato un ‘buco’ da 127 milioni (nel settore sanitario, ndr): ricordiamoci che l’emergenza Covid non si sta contraendo, serve mettere risorse sulla sanità e questo provvedimento lo fa. Concordo sull’importanza di stanziare fondi a sostegno del sistema economico in sofferenza: con questo provvedimento non è vero che viene meno il sostegno alle imprese, in quanto lo si demanda ad altri capitoli di spesa e ad altri provvedimenti”. Sulla variazione l’assessore regionale al Bilancio Paolo Calvano spiega che “si tratta di un atto di notevole importanza: l’Unione europea si è fatta carico del problema pandemia con la modifica di regolamenti europei che ha consentito anche alle amministrazioni regionali una flessibilità nella gestione dei fondi strutturali”. Abbiamo per questo, sottolinea l’assessore, “rivisto i programmi, mettendo a disposizione dei cittadini emiliano-romagnoli risorse straordinarie per l’emergenza, ma abbiamo avuto garanzie, per non dire certezze, sui fondi che andranno a sostenere le imprese e i lavoratori”. Oggi, conclude Calvano, “si dimostra la capacità dell’Emilia-Romagna di saper cogliere le opportunità che fornisce l’Unione europea”. ”

 

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