Stanziamento immediato di fondi regionali per sostenere le aziende zootecniche che installano sistemi di copertura o interramento delle vasche di stoccaggio dei liquami al fine di ridurre le emissioni di gas serra e ammoniaca. Questo l’obiettivo principale del progetto di legge Interventi urgenti per il settore agricolo e misure di semplificazione” approvato in Aula all’unanimità dei votanti. “Con questo progetto di legge- spiega il relatore di maggioranza Matteo Daffadà (Pd)– diamo un contributo finanziario alle aziende zootecniche rimaste in coda alla graduatoria susseguente al bando regionale e attiviamo un’importante leva per investimenti nel settore il cui esito si profila utile per la mitigazione delle emissioni inquinanti climalteranti”. Le risorse disponibili – aggiunge il relatore dem – ammontano a 1,6 milioni e provengono dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020 (Psr). Destinati inizialmente al finanziamento dell’installazione di sistemi d’allarme e impianti di videosorveglianza nelle aziende agricole a tutela di macchine e attrezzature, questi fondi vengono dirottati a interventi con finalità ambientali a causa dell’impossibilità di venire impiegati entro l’anno stante la necessità di modificare il Psr, con conseguente approvazione da parte dell’Unione europea. Lo stanziamento sulla sicurezza delle imprese agricole – conclude Daffadà – viene solo rimandato di qualche mese. Il progetto di legge, inoltre, prevede la rinuncia al recupero di crediti al di sotto dei 100 euro quando i costi del recupero siano ritenuti maggiori dell’importo da recuperare. Giudizio positivo sulla proposta di legge viene espresso da Andrea Liverani (Lega), relatore di minoranza, che, però, chiede precise garanzie riguardo alla riproposizione in tempi rapidi dei finanziamenti per l’installazione dei sistemi di sicurezza a tutela di macchine e attrezzature agricole, “provvedimento che sta particolarmente a cuore alla Lega”. In merito agli interventi a valenza ambientale previsti dalla proposta di legge, ammonisce la Regione a non introdurre clausole troppo stringenti, in quanto potrebbero spingere taluni imprenditori a spostare l’attività in altre regioni. Liverani conclude richiamando le principali necessità degli agricoltori regionali: deroghe all’impiego di fitofarmaci; indennizzi post calamità più consistenti e rapidi; semplificazioni burocratiche specie in materia di coperture e rimborsi assicurativi. da un ultimo un appello: “la Regione aumenti i fondi per il settore agricolo”. Giancarlo Tagliaferri (Fdi), ricordando l’importanza del comparto agricolo regionale e le eccellenze che lo caratterizzano, richiama la necessità “di prevedere misure di sostegno per gli agriturismi e per l’agricoltura di montagna”. Chiude il proprio intervento invitando la Giunta a lanciare una campagna per sensibilizzare all’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari locali per sostenere in modo fattivo l’economia emiliano-romagnola. Manuela Rontini (Pd) esprime soddisfazione per il rinnovato impegno della Regione a favore del comparto agricolo, specie per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale anche in piena pandemia. il tutto nell’ottica di rafforza il settore per reggere le sfide dei cambiamenti climatici e della sostenibilità delle produzioni in chiave ecologica. “La Regione- conclude la consigliera- sarà sempre al fianco degli agricoltori, come dimostra, ad esempio, il piano a sostegno della filiera ortofrutticola in fase di elaborazione”. L’assessore all’agricoltura Alessio Mammi plaude alla consapevolezza politica e culturale di tutte le forze politiche riguardo al valore dell’agricoltura regionale. sottolineando come, in piena pandemia, salute e cibo, siano emersi come capisaldi irrinunciabili e connessi. L’agricoltura dell’Emilia-Romagna – sottolinea l’assessore – ha gli anticorpi per superare anche l’impatto della pandemia e la Regione è impegnata a sostenere l’intero comparto, se serve, come con questo progetto di legge, modificando gli strumenti di finanziamento e di intervento ma non certo le priorità, nella consapevolezza che è più efficace dare scorrimento alle graduatorie che indire nuovi bandi. Il tema della sostenibilità ambientale – conclude Mammi – è nella coscienza degli agricoltori, come dimostra l’aumento esponenziale delle imprese che fanno agricoltura biologica, e per rafforzare questa sensibilità la Regione, con le altre del bacino padano, ha presentato progetto per intercettare risorse del Recovery fund da destinare alla sostenibilità ambientale delle produzioni e alla riconversione ecologica di quelle più impattanti. Tre gli ordini del giorno approvati. Il primo, bipartisan, finalizzato a impegnare la Giunta a mantenere attivo l’intervento per la sicurezza delle imprese agricole operando al più presto le necessarie modifiche al Psr e mantenendo lo stanziamento per il bando pari a quello previsto dalla legge regionale. Il secondo, sottoscritto da consiglieri del Pd, Silvia Zamboni (Ev) e Igor Taruffi (Erc), teso a reperire maggiori risorse finanziarie per ampliare la platea delle aziende zootecniche e agricole a cui destinare contributi per interventi finalizzati alla riduzione di gas serra e ammoniaca, valutando anche l’inserimento di questi interventi nell’ambito delle opere da finanziarsi col Recovery fund. Il terzo, anch’esso bipartisan, mirato a impegnare Assemblea legislativa e Giunta a garantire la prosecuzione e il potenziamento degli stanziamenti di risorse a favore del settore della frutticoltura, incluse le risorse da destinare agli impianti di copertura antipioggia e antigrandine, alle reti antinsetto e agli impianti di irrigazione a goccia per i frutteti. sugli ordini del giorno intervengo Massimo Bulbi (Pd) e Simone Pelloni (Lega). In sede di dichiarazione di voto intervengono Matteo Rancan (Lega) e Silvia Zamboni (Europa verde), annunciando, pur con sottolineature diverse, il voto favore al provvedimento. Silvia Zamboni non manca di sottolineare come una delle pratiche che più contribuisce alla diffusione di ammoniaca in atmosfera sia lo spandimento di liquami nei campi per la concimazione, invitando la Giunta a disciplinare questa tecnica in modo meno impattante per l’ambiente. ”