La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, ha approvato, nell’ambito della Sessione europea, il parere sulla programmazione comunitaria per il 2020. Relativamente alle materie di competenza della commissione si è parlato dell’emergenza come “opportunità per riflettere su nuovi modelli di sanità (a partire dalla medicina territoriale)”. Al centro delle politiche europee rivolte ai territori anche “la lotta al cancro (con particolare attenzione alle azioni di prevenzione)”. Anche su farmaci e dispositivi medici “è in programma l’attivazione di strategie comuni”. Daniele Marchetti (Lega) è intervenuto in commissione sul tema dell’immigrazione, rilevando “la necessità di attivare misure concrete per contrastare il fenomeno, a partire dal controllo europeo dei confini, e non mandare a processo chi cerca di fermare tutto questo”. Sullo stesso argomento ha poi denunciato “l’inefficacia dei programmi comunitari, rivolti anche alle persone immigrate, sul tema del lavoro, come ad esempio il programma ‘Sure’”. Di parere opposto la consigliera Lia Montalti (Pd), che ha elogiato invece l’azione dell’Europa: “Sta dando un impulso nuovo alla propria azione, anche attraverso misure come sure (che garantisce già ora all’Italia più di 27 miliardi di euro)”. Ha poi rilevato “un cambio di passo europeo anche nelle politiche sanitarie (più risorse per la ricerca e per innovare il sistema)”. Cita poi l’impegno dell’Unione sul tema dell’invecchiamento, “centrale nella nostra regione”. Infine, la consigliera ribadisce l’interesse comunitario sul tema della disabilità, “rivolto anche all’inserimento lavorativo, in particolare per i più giovani”. Palma Costi (Pd) ha invece ribadito la necessità di puntare su programmi comuni di lotta al cancro e su strategie comuni in ambito farmacologico, così come nel campo dei dispositivi medici. Ambiti, ha rimarcato, “in cui è fondamentale condividere le conoscenze (rafforzando i network), a partire dai territori”. Dello stesso avviso Francesca Maletti (Pd), che riguardo al tema della lotta al cancro ha posto l’accento sul concetto di prevenzione. Anche lei ha ribadito “l’utilità di progetti, da implementare, rivolti all’accoglienza, all’assistenza e all’integrazione dei richiedenti asilo, come il programma ‘Sprar’”. Simone Pelloni (Lega) ha invece rilevato, sul tema delle povertà, che “mentre nel periodo che va dal 2008 al 2018 nell’Unione europea i poveri sono diminuiti di circa 7,2 milioni di unità, in Italia, nello stesso arco di tempo, sono invece aumentati di 1,4 milioni”. Per il consigliere, quindi, “in Italia la disparità sociale è più evidente che da altre parti, segno che lo stesso sprar evidentemente non ha funzionato bene”. La via corretta, ha aggiunto, “non deve essere quella del mero assistenzialismo”. Occorrono invece, ha concluso il consigliere, “azioni concrete collegate anche al tema del lavoro”. Anche per Federico Amico (ER Coraggiosa), che fa eco ai colleghi di maggioranza, “è necessario rivolgere particolare attenzione alle persone più fragili, a partire dai disabili e dagli anziani”. Sul tema dell’immigrazione ha invece ribadito, rilevando anche il cambio di rotta dell’Europa, l’opportunità di “garantire in forma legittima l’arrivo sul nostro territorio di persone provenienti da altri paesi”.
5 Ottobre 2020
Sessione europea. Lotta al cancro al centro delle politiche comunitarie, a partire dalla prevenzione
In commissione Sanità discussione tra maggioranza e opposizione sui temi della sanità e del welfare, con un focus sull’argomento del lavoro collegato anche al fenomeno dell’immigrazione
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