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Enti locali. Fabbri (Pd): compensazioni idonee ai Comuni per i mancati introiti dei tributi locali

“Prevedere adeguate forme di compensazione che consentano ai Comuni di far fronte ai mancati incassi derivanti dalla sospensione dei tributi locali”

Marco Fabbri (Pd) propone una risoluzione, sottoscritta da numerosi colleghi dem, per adeguate forme di compensazione che consentano ai Comuni di far fronte ai mancati incassi derivanti dalla sospensione dei tributi locali. L’emergenza COVID, oltre all’aspetto sanitario, ha determinato una grave crisi anche in campo economico. Se nel settore privato sono tanti i timori per imprese, lavoratori e indotto di ogni settore, identiche preoccupazioni toccano anche gli Enti locali (Comuni, Province e Città Metropolitane) chiamati al non facile compito di governo del territorio in un momento così delicato e con risorse economiche così incerte. Nel recente Decreto-Legge “Rilancio”, varato dal governo Conte nello scorso mese di maggio, è stato istituito un Fondo di 3,5 miliardi in favore di Comuni e Città Metropolitane allo scopo di sostenere le perdite di gettito derivanti dalle sospensioni dei pagamenti di IMU e TARI. La dotazione del Fondo deciso dal governo ha immediatamente suscitato le preoccupazioni dei Comuni, che per bocca del presidente nazionale ANCI hanno apprezzato la decisione ma nutrono innumerevoli preoccupazioni sull’ammontare della cifra stanziata, che potrebbe non essere sufficiente. Da specifiche rilevazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, il gettito nazionale stimato per il 2019 di IMU, TASI e TARI ammonterebbe a quasi 27 miliardi, una cifra ben distante da quanto previsto nel Decreto “Rilancio” e che potrebbe determinare importanti “buchi” di bilancio per gli Enti locali, soprattutto nell’erogazione di servizi fondamentali quali la gestione del servizio rifiuti e molti altri aspetti della vita quotidiana. “Rilancio” è in fase di conversione presso il Parlamento, nasce la risoluzione del Pd che impegna la Giunta “ad attivarsi prontamente con il governo affinché, in sede di Conferenza Stato-Regioni o qualsiasi altra sede idonea, siano previste forme di compensazione per i Comuni e sia previsto un intervento normativo che permetta ai Comuni di accertare l’IMU per competenza anziché per cassa” come accade ora. Una norma contabile che se venisse mantenuta anche in questo caso aggraverebbe ulteriormente i bilanci degli Enti locali stante la grande incertezza rispetto agli incassi effettivi. La risoluzione è sottoscritta anche da Andrea Costa, Lia Montalti, Palma Costi, Marcella Zappaterra, Morena Pillati, Massimo Bulbi, Katia Tarasconi, Roberta Mori, Luca Sabattini, Matteo Daffadà.

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