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Caccia. Lega: “Giunta dica no a limitazioni previste da disegno di legge in discussione al Senato”

Il gruppo del Carroccio punta il dito contro l’abrogazione dell’articolo 842 del Codice Civile, che secondo i consiglieri metterebbe freni severi all’attività venatoria. “La caccia serve anche a contenere specie che danneggiano l’agricoltura, mettere altri paletti mette a rischio la biodiversità”

È stata presentata oggi dal gruppo Lega Nord un’interrogazione a risposta orale in commissione per chiedere delucidazioni circa la posizione della Giunta nei confronti delle nuove disposizioni sulla caccia, in discussione in Senato in questi giorni. A firmare il documento i consiglieri Fabio Rainieri, Daniele Marchetti, Valentina Stragliati, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Matteo Montevecchi, Fabio Bergamini, Gabriele Delmonte, Stefano Bargi, Michele Facci, Simone Pelloni, Matteo Rancan, Maura Catellani. Al Senato della Repubblica sta procedendo la discussione per l’approvazione di una nuova legge in materia di tutela degli animali per la quale è stato assunto come testo base il disegno sottoscritto dai senatori del Gruppo M5s”. Il disegno di legge citato dai consiglieri prevede all’articolo 12 comma 2 l’abrogazione dell’articolo 842 del Codice Civile, il cui testo recita “il proprietario di un fondo non può impedire che vi si entri per l’esercizio della caccia a meno che il fondo sia chiuso nei modi stabiliti dalla legge sulla caccia o vi siano colture in atto suscettibili di danno”. Secondo il Carroccio “l’eliminazione di tale norma di legge limiterebbe notevolmente l’esercizio della caccia, oltre a svincolare la proprietà fondiaria dalla programmazione pubblica”, nonché potrebbe metterebbe a rischio lo stesso “complesso impianto legislativo che regola l’attività venatoria e la protezione della fauna selvatica quali uccelli e mammiferi silvani, come i daini e i cinghiali citati in altre interrogazioni dallo stesso gruppo”. L’attuale impianto legislativo citato dai consiglieri è costituito dalla Legge 157/1992 e dalle varie leggi regionali derivate, compresa la legge n. 8/1994 in vigore in Emilia-Romagna. “L’attività venatoria è assolutamente fondamentale e insostituibile per la conservazione della biodiversità animale- spiegano i firmatari riferendosi alle pratiche venatorie per il contenimento di determinate specie- tanto più in un momento come quello attuale dove con la crisi di questa attività dovuta al calo dei suoi praticanti e a causa della pandemia, si è avuta una proliferazione incontrollata di alcune specie che rischia di compromettere gli equilibri ecologici, oltre che aumentare a dismisura sia i danni alle attività agricole sia gli incidenti stradali”. Per questo i consiglieri leghisti interrogano la Giunta per sapere “se condivide che il divieto di impedire l’esercizio della caccia nei fondi agricoli aperti di cui all’art. 842 sia fondamentale per rafforzare le finalità sociali della stessa attività venatoria: conservazione della biodiversità e degli equilibri ecologici, riduzione dei danni all’agricoltura e degli incidenti stradali”. Inoltre chiedono anche “se intende attivarsi presso tutte le sedi istituzionali affinché sia scongiurato l’abrogazione dell’art. 842 del Codice Civile” come cioè prevederebbe ladiscussione in corso a Roma paventata dal gruppo. ”

 

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