Parere favorevole in Commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, al progetto di legge che disciplina le assegnazioni delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua idroelettriche (voto favorevole di Pd, ER Coraggiosa, Europa Verde e Lista Bonaccini, voto contrario di Lega, Rete civica e Fi, astensione di Fdi). Il progetto di legge stabilisce le procedure attraverso le quali la Regione assegnerà le concessioni alla loro scadenza, ad aprile 2029, e il canone che i titolari dovranno corrispondere. Un pdl che trova riferimento iniziale nella normativa nazionale del 1999 e che chiarisce gli obblighi posti a carico del concessionario. Il relatore di maggioranza Igor Taruffi (ER Coraggiosa) ha ricordato che per l’Emilia-Romagna, dal 1999 a oggi, il concessionario unico per tutte le 9 derivazioni è Enel Greenpower: Il primo step di questo progetto di legge sarà l’introduzione del canone, che ammonta su base fissa a 40 euro per ogni kW di potenza nominale media annua di concessione e per la parte variabile al 2,5% dei ricavi normalizzati sulla base del rapporto tra la produzione dell’impianto, al netto dell’eventuale energia fornita gratuitamente o monetizzata alla Regione, e il corrispondente prezzo zonale orario dell’energia elettrica”. Il pdl prevede anche la presentazione di un piano di opere manutentive sugli impianti che il concessionario dovrà garantire, pena l’esclusione dal bando per le concessione del 2029. “Sono arrivati una trentina di emendamenti che stiamo visionando”, ha spiegato Taruffi. “La volontà è quella di accoglierne il più possibile, affinché ci sia la massima condivisione, visto che sitratta di un pdl con ricadute importanti sul territorio e sul piano energetico regionale.” Il relatore di minoranza Marco Mastacchi (Rete civica) ha sottolineato come il settore idroelettrico sia un settore con un impatto fortissimo sull’economia e sui territori, da un punto di vista ambientale, energetico, dell’agricoltura e del turismo: “Questa legge così come è concepita- ha ribadito Mastacchi- penalizza la pianificazione energetica e la transizione verso fonti rinnovabili, un tema sul quale la Regione si è presa impegni importanti. Il bando dovrebbe essere anticipato e non posticipato al 2029. Il progetto di legge, inoltre, inserisce clausole che disincentivano gli operatori economici a investire nei nostri territori”. Il relatore di minoranza ha poi ribadito la centralità del tema degli invasi, anche quelli in via di dismissione come a Vellanoe quelli mai realizzati come a Castrola (Bo) e Vetto (Re). “E’ importante incentivare la cessione gratuita di energia al territorio- ha concluso- e non la monetizzazione della fornitura”. Il tema degli invasi è centrale anche per Emiliano Occhi (Lega): “I nostri invasi sono diversi da quelli alpini e si riempiono più facilmente di sedimenti, richiedendo più manutenzione. Rischiano così di essere meno appetibili e per questo dobbiamo pensare che lo scopo idroelettrico non sia l’unico.” Inoltre per Occhi, che riprende le rimostranze degli stakeholders in audizione, non sarebbero stati presi in considerazione i temi dell’agricoltura e della transizione energetica: “Andavano sviscerati meglio nella legge”. Per Silvia Zamboni (Europa Verde), invece, quello dei canoni e degli invasi a fini idropotabili sono due temi da trattare separatamente: “Si può risolvere il problema della scarsità idrica a causa dei cambiamenti climatici con gli invasi? Qui si parla di canoni e quella è un’altra questione”. Anche Zamboni ha poi sottolineato l’importanza della cessione gratuita di energia ai territori e di un piano di opere di manutenzione: “Fondamentale l’impegno a restituire gli impianti alla Regione in buono stato al termine della concessione. Dobbiamo evitare che riaccada quello che è successo a Pavana, dove a detta di tutti si è verificato un vero disastro ambientale”. Marco Lisei (Fdi) ha motivato invece il voto d’astensione di Fratelli d’Italia: “Abbiamo presentato diversi emendamenti, restiamo in attesa di vedere come si comporterà la maggioranza”. Voto favorevole invece dal Partito democratico con Palma Costi (“Giudizio positivo, ma è giusto approfondire nel merito in commissione Territorio”) e da ER Coraggiosa con Federico Amico, che ha apprezzato i vincoli in materia di manutenzione (“Quando non ci sono stati, la manutenzione è risultata assai carente. Giusto che la Regione chieda un impegno per evitare stati di incuria e abbandono come accaduto sull’Enza). ”


