Sanità Bologna. Fdi chiede chiarezza su appalto da 123 milioni al Sant’Orsola: “Intervenga la Regione”

Marco Lisei, Michele Barcaiuolo e Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia chiedono, con un’interrogazione presentata in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, le dimissioni del direttore della struttura complessa servizi di supporto alla persona del Sant’Orsola-Malpighi, in considerazione “della sentenza di secondo grado che ha annullato per conflitto di interessi l’esito della gara d’appalto da 123 milioni di euro da lui diretta e vinta dalla cooperativa presieduta dal cognato”. Lisei, in commissione, ha chiesto all’assessore Donini di “valutare la revoca dell’incarico”, sollecitandolo anche ad “attivare una richiesta di danni materiali e di immagine”. Il consigliere ha poi parlato di questione di opportunità: “Una persona che aveva un palese conflitto d’interessi, quantomeno morale, ha seguito tutta la procedura; va quindi affrontata la questione della trasparenza amministrativa”. I consiglieri di destra hanno poi chiesto conto all’esecutivo regionale della particolare forma contrattuale che lega il direttore della struttura al policlinico Sant’Orsola: “Il suo contratto, previsto solo per incarichi di particolare rilevanza, non consentirebbe il rinnovo di cui risulterebbe invece aver beneficiato per diversi anni. Potrebbe configurarsi un danno erariale? I recenti accadimenti non possono essere ignorati ai fini di una valutazione del rapporto contrattuale esistente e futuro.” La risposta è arrivata dall’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini, che, nel rilevare che le indagini sulla vicenda sono ancora in corso, ha spiegato come “questa sentenza, quando passerà in giudicato (e senza nuovi ricorsi), verrà applicata dalla stessa Azienda ospedaliero-universitaria di Bologna”. L’assessore ha poi spiegato “che, sempre dall’Azienda, è stato avviato procedimento disciplinare nei confronti del direttore dei servizi di supporto alla persona”. Ha anche riferito che lo stesso dirigente “ha percepito, con contratti che partono dal 2012, 105 euro lordi all’anno per 8 anni”, spiegando anche che “l’attuale incarico scadrà alla fine del 2020”.