COMUNICATO
Assemblea

Covid. Lega: riaprire le visite agli anziani in strutture residenziali, “occorre rivedere le linee guida”

Secondo il Carroccio le linee guida del ministero della Salute, che stabilivano i protocolli per garantire la sicurezza dei pazienti delle Rsa durante le visite, non sono state applicate. “Ricevere vicinanza e affetto è un diritto della persona” affermano i consiglieri

Presentata un’interrogazione a risposta scritta del gruppo Lega a firma di Michele Facci, Valentina Stragliati, Daniele Marchetti, Simone Pelloni, Fabio Bergamini e Matteo Rancan. Oggetto dell’atto ispettivo è la richiesta alla Giunta di adottare immediatamente i protocolli e le linee guida emanati il 30 novembre scorso dal ministero della Salute, in modo da far riprendere le visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali socioassistenziali (Rsa) socio-sanitarie e hospice del territorio regionale. In Emilia-Romagna sono presenti 414 Case Residenza per Anziani (Cra) di cui 338 accreditate, per un totale di 21.205 posti letto; vi sono inoltre 106 Centri Socio-Riabilitativi Residenziali per persone disabili, 188 case di riposo, 138 comunità alloggio, 397 piccole strutture di tipo famigliare per anziani e 126 strutture dello stesso tipo per disabili” ricordano i consiglieri. I 25.218 ospiti di queste strutture (secondo l’ultimo censimento del settembre 2020) sono stati e sono tuttora le vittime principali del Covid, che tende a colpire con maggiore letalità i portatori di patologie pregresse e gli anziani. L’Emilia-Romagna, sottolineano i consiglieri del Carroccio, ad aprile 2020 era tristemente medaglia di bronzo nazionale per numero di contagi e decessi. Da qui la decisione di limitare gli accessi di parenti e visitatori alle strutture per garantire la sicurezza ai pazienti che vi sono ricoverati. Misure che però, ricordano ancora i consiglieri, avrebbero dovuto prevedere uno spiraglio in regione almeno a ottobre scorso, quando il governo regionale ha comunicato di voler dotare i gestori delle strutture per anziani e disabili di tamponi rapidi, in modo da fornire una modalità di screening immediato rivolta a famigliari e parenti. Anche il governo, nelle disposizioni diramate il 30 novembre scorso, prefigurava la ripresa, in modalità protetta, delle visite di familiari e parenti ad anziani e disabili ospitati o ricoverati in strutture residenziali e di cura, sottolineando una controindicazione drammatica dell’isolamento: il rischio del manifestarsi di disturbi e patologie psicologiche legate alla solitudine, come depressione, demenza, disturbi d’ansia e decadimento cognitivo. Queste linee guida, però, secondo i consiglieri leghisti sono rimaste inadempiute o applicate a macchia di leopardo: “la decisione circa le scelte e le modalità per l’accesso dei familiari è stata messa in capo ai gestori dei servizi, che, al contempo, sono rimasti in attesa delle direttive delle AUSL territoriali, cosa che ha determinato una nuova sospensione delle visite, creando di conseguenza un sempre più grave isolamento emotivo degli ospiti”. Per questo la Lega chiede alla Giunta di applicare immediatamente i protocolli “finalizzati a garantire la ripresa delle visite dei parenti agli ospiti delle strutture residenziali socioassistenziali, socio-sanitarie e hospice del territorio regionale. ”

 

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