COMUNICATO
Assemblea

Regione. Sessione europea: commissione Ambiente approva il Programma comunitario per il 2020

Ok a obiettivi di programma della Commissione europea per il 2020. Per la Lega si tratta di enunciazioni generiche non adeguatamente definite mentre il Pd sottolinea l’importanza di partecipare attivamente alla fase ascendente di formazione delle politiche comunitarie

La Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità approva a maggioranza gli obiettivi programmatici della Commissione europea per il 2020. Come ricordato dallo stesso Presidente Caliandro nell’introduzione dei lavori, con questa seduta di sessione europea” la Regione Emilia-Romagna sviluppa il proprio modello di partecipazione alla formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell’Unione europea che coinvolge, in primis,  tutte le commissioni assembleari e successivamente trova il momento di sintesi nella Sessione europea dell’intera Assemblea legislativa con una risoluzione di indirizzo alla Giunta sulla partecipazione della Regione alla formazione e attuazione del diritto dell’Unione europea. Fra gli innumerevoli dossier di rilievo in ambito ambientale, molti dei quali resi di strategica importanza dalla pandemia – tanto che si è resa necessaria una revisione e aggiornamento nello scorso maggio – spiccano il Green Deal europeo (che sancisce l’obiettivo della neutralità climatica per il 2050) e il Piano di investimenti per una transizione sostenibile. A questi temi si affiancano altri argomenti di grande attualità quali la sostenibilità dei sistemi alimentari, la decarbonizzazione dell’energia, i modelli produttivi e di consumo sostenibili, la tutela ambientale (che ricomprende sia la strategia UE sulla biodiversità per il 2030, che l’8° programma d’azione per l’ambiente) per arrivare al pacchetto di interventi relativi alla mobilità sostenibile e intelligente. In fase di dibattito sulla relazione proposta dalla Presidenza, Michele Facci (Lega) ha chiarito come “non si possa che essere astrattamente d’accordo con i temi proposti, quello che vorrei concretamente capire è invece come si declini questo impegno”. Fra le diverse criticità operative sollevate, il consigliere bolognese si è soffermato sulla sostenibilità dei sistemi alimentari dove, in maniera prioritaria, “si deve tutelare il consumatore da frodi e sofisticazioni dannose per la salute e poi concentrarsi sulla sostenibilità ambientale definendo, ad esempio, strumenti operativi chiari e circostanziati per sostenere la filiera dei prodotti a chilometro zero”. Analoghe critiche, Facci le riserva alle ricadute relative alla decarbonizzazione dell’energia, alla politica sulle discariche e alle azioni per il ripristino della natura che, “declinate sulle zone adibite a parco, spesso nascondono rapporti quanto meno critici fra chi abita in loco e la proliferazione della fauna selvatica”. Emiliano Occhi (Lega) ha invece sottolineato come la definizione delle politiche europee sia eccessivamente “standardizzata” e “non tenga conto delle peculiarità dei singoli stati nazionali”. Per il consigliere parmigiano, l’esempio cardine per sottolineare le particolarità geografiche e ambientali è proprio quello del Bacino padano. “Il problema della qualità dell’aria -specifica Occhi- è chiaro, ma porre obiettivi non tarati ad hoc li renderebbe impossibili da raggiungere per un’area, come la nostra, contornata da Alpi e Appennini”. Rammarico, infine, per il tema dell’acqua, rispetto al quale, specifica il leghista, “non si fa cenno alcuno alla questione delle condotte in cemento-amianto”. Lia Montalti (Pd) ha ricordato invece come il Green New Deal comunitario sia stato definito come priorità assoluta prima della pandemia di Covid. “Ciò significa -specifica la consigliera cesenate- che ciò avrà specifiche ricadute anche e soprattutto nei futuri programmi di finanziamento europei ai quali si andrà ad aggiungere il Recovery Fund e sui quali la nostra Regione deve farsi trovare pronta”. Per quanto riguarda la centralità della Sessione europea, Montalti sottolinea come “da un lato si debba capire il quadro di riferimento nel quale ci si trova ad agire per cogliere tutte le opportunità possibili in tema di finanziamenti e attrattività degli investimenti, mentre bisogna essere pronti ad intervenire nella fase ascendente di formazione delle politiche comunitarie per smussare quegli spigoli che potrebbero essere oltremodo penalizzanti”. (Luca Boccaletti)    “

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