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Edilizia. Rigenerazione urbana: udienza conoscitiva estremamente partecipata sul progetto di legge di Giunta

Una nutrita presenza di tecnici del settore e stakeholders nell’udienza conoscitiva per il progetto di legge sulla rigenerazione urbana testimonia l’interesse scaturito da questo provvedimento che va ben oltre la mera gestione del così detto superbonus 110%

Oltre una dozzina di interventi tra architetti, ingegneri, associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, associazioni per la tutela ambientale e amministratori locali hanno testimoniato in maniera concreta l’estremo interesse destato dal progetto di legge regionale sulla rigenerazione urbana in discussione oggi nella Commissione Ambiente, territorio e mobilità presieduta da Stefano Caliandro. Una legge, quella proposta dalla Giunta, che si propone di armonizzare le diverse norme e procedure contenute nel decreto semplificazioni” dello scorso luglio e in cui compare il famoso superbonus edilizio del 110%. Il tema è molto tecnico ma, come sottolineato anche dagli stessi relatori di maggioranza (Andrea Costa per il Pd) e minoranza (Massimiliano Pompignoli per la Lega) ricomprende anche un tema politico in quanto “le norme nazionali emanate non paiono essere così chiare per poter accedere al superbonus”. I concetti di semplificazione, digitalizzazione, snellimento delle procedure, innovazione della Pubblica Amministrazione sono stati i tratti salienti di tutti i contributi pervenuti, ma eguale attenzione è stata richiesta alla tutela storico-ambientale dei centri storici delle nostre città, così come è risuonato forte l’avvertimento a non abbassare la guardia, in un momento come questo, sul tema della legalità e del rischio di infiltrazioni mafiose. Da molte parti è stata sottolineata l’importanza di un settore -quello edilizio- che a livello regionale impiega oltre 105 mila lavoratori e che, se si considera la filiera allargata, rappresenta il 21% del Pil regionale, ma i temi di preoccupazione non mancano, soprattutto se riferiti ad un’interlocuzione molto difficile, macchinosa e con tempi tutt’altro che certi con la macchina statale. Per tutti i tecnici intervenuti la semplificazione non può che avere una valenza forzatamente astratta se, di pari passo, non si prevede una massiccia digitalizzazione degli archivi edilizi dei comuni che deve tradursi nella messa in rete di tutte le pratiche trattate dagli sportelli edilizi. A fronte di un plauso generalizzato per l’iniziativa della Regione Emilia-Romagna nel volersi uniformare fin da subito al testo nazionale emanato, sono risuonati in maniera molto forte tre avvertimenti: il primo riguarda la tutela di quel paesaggio e patrimonio storico espressamente tutelato dall’art 9 della Costituzione, soprattutto quando si parla di interventi nei centri storici delle nostre città. Una guardia particolarmente attenta, poi, è richiesta su ogni fenomeno di speculazione edilizia che potesse generarsi volendo strumentalizzare le norme nazionali recentemente varate e parimenti è stato ribadito più volte l’invito a tenere alto il meccanismo dei controlli su tutte le realtà operative interessate, per evitare infiltrazioni mafiose di ogni genere. “

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