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Territorio. Sostegno imprese montane, Facci (Lega): Ha partecipato solo un soggetto su due, riaprire il bando

Per la Lega andrebbero aiutate anche le imprese escluse per irregolarità contributive, la replica in commissione dell’assessore Colla: “Bando con esito positivo, non ci sono i tempi per riaprire”

Solo un’impresa su due ha partecipato al bando regionale per l’abbattimento dell’Irap nelle aree interne e montane. Lo denunciano in commissione Politiche economiche Michele Facci, Matteo Rancan e Gabriele Delmonte della Lega, che chiedono alla Regione di riaprire i termini per permettere di presentare nuove domande. La Giunta aveva stimato una platea di 11.566 imprese e stanziato 12 milioni di euro annui, ma le richieste ammesse sono solo 5.870 e l’impegno economico sarà di soli 7 milioni. Perché non ha funzionato? Forse non è stata fatta una buona comunicazione?”. Ipotesi che smentisce l’assessore Vincenzo Colla: “La campagna informativa è stata ampia e le domande pervenute sono state 6.236 con 5.895 attività economiche ammesse per un totale di 21 milioni e 514mila euro sui tre anni. Un numero inferiore a quello potenziale, ma comunque cospicuo. Non ci sono i tempi per riaprire il bando. Lavoreremo perché ci sia un maggiore utilizzo dei contributi, ma il bando ha avuto un esito positivo e si tratta di uno strumento che vogliamo diventi strutturale nel tempo”. Nel mirino della Lega, però, anche l’esclusione di alcune imprese, non ammesse per irregolarità contributive: “Questo è un campanello d’allarme – sottolinea Facci – che ci dice che alcune aziende hanno difficoltà a pagare le tasse e per questo andrebbero aiutate, se lo spirito della legge è proprio quello di sostenere le imprese nelle aree più svantaggiate.” Inoltre, per la Lega, nel primo bando sarebbero state ammesse le aziende costituite a gennaio 2018, mentre poi con un secondo bando e una delibera sarebbero state comprese solo le aziende già soggette all’Irap in quell’anno: “Si tratta di un’invasione di competenze, una delibera di Giunta va a modificare l’interpretazione di una legge regionale”. “Le domande non sono ammissibili se ci sono irregolarità contributive, è un obbligo di legge”, ha risposto Colla. “Nel secondo bando, con il quale abbiamo allargato il perimetro al territorio del basso ferrarese, abbiamo sottolineato che il contributo viene concesso per il periodo imposta 2019 e per i periodi di imposta successivi.” Una risposta che non convince Facci: “Se non c’è stata risposta al bando, bisogna porsi il problema del perché. Il sistema non funziona, è oggettivo, bisogna riflettere e riaprire il bando”. “

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