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Coronavirus. Barcaiuolo (Fdi): il protocollo per i centri estivi è da rifare

Dopo le critiche dei sindacati, il consigliere chiede nuove norme condivise

La Regione riapra il tavolo di confronto con i sindacati per modificare il protocollo sui centri estivi. A chiederlo, dopo che nei giorni scorsi le confederazioni sindacali avevano bocciato la proposta della Giunta, è il consigliere Michele Barcaiuolo (Fdi) che sottolinea come sui centri estivi i sindacati hanno manifestato forti perplessità, chiedendo di riaprire il confronto con la Regione Emilia-Romagna, riscontrando poca chiarezza sull’utilizzo delle mascherine o sulla misurazione della temperatura, scarse garanzie sui profili professionali degli educatori e diniego della richiesta di sottoporre il personale a screening sierologico; nel protocollo non figura alcun riferimento alle procedure da attivare qualora fosse riscontrato un caso di positività al Covid-19 e la misurazione giornaliera della temperatura non risulta un obbligo per operatori e utenti e il personale impiegato nei centri estivi potrà essere composto anche da operatori volontari e minorenni di età pari o superiore ai 16 anni”. Da qui l’atto ispettivo per sapere “se la Regione intenda riaprire un tavolo di confronto con i sindacati e con i Comuni del territorio al fine di modificare il protocollo in materia di centri estivi, recependo i suggerimenti volti alla tutela di utenti e operatori; se intenda rendere obbligatori i test sierologici per gli operatori impiegati all’interno dei centri estivi e se ritenga opportuno attivare specifici corsi di formazione sulle misure igienico-sanitarie legate all’emergenza da Covid-19 per gli operatori che verranno impiegati nei centri estivi”. L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai consiglieri Marco Lisei e Giancarlo Tagliaferri. “

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