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Sanità. Fdi: su aborto farmacologico si pensa di fare come in Umbria?

I consiglieri Michele Barcaiuolo, Marco Lisei e Giancarlo Tagliaferri chiedono di affrontare il tema RU486

La Regione Emilia-Romagna pensa di seguire le orme della Regione Umbria sull’aborto farmacologico? A chiederlo, in un’interrogazione, sono i consiglieri di Fdi Michele Barcaiuolo (primo firmatario), Marco Lisei e Giancarlo Tagliaferri. A partire dal 2007 nella nostra regione è stato registrato un costante aumento del ricorso alla procedura dell’aborto farmacologico (RU486)”, spiegano i tre consiglieri che ricordano come “dal 2014 la Regione Emilia-Romagna aveva vietato la somministrazione della pillola abortiva (RU486) in regime extraospedaliero e nel 2017 l’allora assessore alla Sanità Sergio Venturi si fece promotore di iniziative per prevedere la distribuzione della pillola abortiva anche in ambulatori e consultori”. Gli esponenti di Fratelli d’Italia sottolineano come “dall’autunno 2020 il policlinico Sant’Orsola di Bologna darà il via all’aborto farmacologico, in regime di day hospital e nei prossimi giorni verrà approvata una delibera della Regione Toscana per permettere la somministrazione della pillola abortiva (RU486) anche in strutture ambulatoriali territoriali, mentre la Regione Umbria ha effettuato una scelta differente, vietando la distribuzione della suddetta pillola abortiva se non in regime ospedaliero, per consentire un adeguato supporto psicologico e medico in caso di complicazioni”. Da qui l’atto ispettivo per sapere se la Giunta intenda intraprendere un percorso analogo alla Regione Umbria al fine di tutelare le donne sia sul piano fisico sia psicologico e se abbia previsto di estendere la somministrazione della suddetta pillola abortiva in regime ambulatoriale e di day hospital in tutto il territorio e, in caso affermativo, da quando”. Inoltre i consiglieri interroganti chiedono “se la Regione abbia stilato un protocollo, che tenga conto anche delle implicazioni psicologiche, con un’analisi di criticità e benefici della somministrazione in regime ambulatoriale della pillola abortiva (RU486); se e come intenda destinare fondi al fine di attivare campagne in merito a prevenzione e sessualità consapevole, anche nelle scuole”. “

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