COMUNICATO
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Diritti. Fdi: Regione si impegni per liberazione pescatori arrestati dalla Libia

Barcaiuolo, Lisei e Tagliaferri richiamano l’attenzione sulla vicenda che da oltre un mese vede protagonisti loro malgrado 18 pescatori , otto italiani, fermati dalle autorità di Haftar e che rischiano il processo nel Paese nordafricano

La Regione si attivi per la liberazione dei pescatori italiani da un mese e mezzo trattenuti in Libia. A chiederlo è una risoluzione di Fratelli d’Italia, primo firmatario Michele Barcaiuolo (Fdi), che ricorda come da più di un mese 18 pescatori, che erano a bordo di due pescherecci partiti da Mazara del Vallo, nella Sicilia occidentale, si trovano in stato di fermo in una caserma di Bengasi, città costiera dell’est della Libia. Le autorità libiche hanno dato notizie generiche sulla situazione dei pescatori: gli equipaggi dei pescherecci “Medinea” e “Antartide” sono stati fermati dalle autorità libiche lo scorso primo settembre, a una quarantina di miglia dalle coste della Libia; otto di loro sono italiani, sei tunisini, due sono indonesiani e due senegalesi e un alto funzionario dell’esercito nazionale libico, intervistato da un quotidiano locale, ha spiegato che i 18 pescatori sono sotto indagine per aver violato la competenza territoriale ed economica delle acque libiche e, pertanto, verranno processati secondo le leggi del paese, avendo diritto all’assistenza legale”. Da qui la risoluzione per impegnare la Regione “a prendere posizione a riguardo, esprimendo piena solidarietà alle famiglie dei pescatori italiani, e sollecitando, al contempo, in ogni sede istituzionale, l’adozione di misure per arrivare a una celere soluzione di questa gravosa e spiacevole situazione che vede vittime nostri connazionali”. L’atto d’indirizzo è sottoscritto anche da Marco Lisei e Giancarlo Tagliaferri. “

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