L’Aula boccia la risoluzione della Lega, a prima firma Daniele Marchetti, con cui si chiedeva alla Giunta regionale di unirsi alla richiesta di altre Regioni che vorrebbero consentire protocolli sperimentali per la terapia domiciliare a base di idrossiclorochina. Una richiesta rafforzata dal fatto che oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di alcuni medici di base sulla possibilità di prescriverla. Nonostante molti medici e professionisti anche emiliano-romagnoli abbiano parlato degli effetti benefici di questa cura – ha sottolineato Marchetti -, non viene utilizzata. Nessuno ha l’illusione di parlare di un farmaco miracoloso, ma è uno strumento che abbiamo a disposizione, efficace soprattutto nella fase precoce della malattia. Anche il direttore dell’Ausl di Imola – ha riportato il consigliere leghista -, ha evidenziato come somministrando questo farmaco nella fase precoce e sottoponendo i pazienti a elettrocardiogramma perché non si verifichino problemi, si siano registrati buoni risultati. Ci sono professionisti che dicono che i benefici sono numerosi: non fa aggravare i pazienti, diminuisce i ricoveri e quindi lo stress degli ospedali”. E anche alla luce della decisione del Consiglio di Stato, Marchetti chiede all’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) di cambiare idea sull’utilizzo dell’idrossiclorochina. Posizioni contrarie da parte del Partito democratico: “L’ordinanza di oggi – ha sottolineato Francesca Maletti – ha accolto il ricorso di alcuni medici di base sulla possibilità di prescrivere l’idrossiclorichina, ma questo non significa apertura su questo fronte”. La capogruppo dem Marcella Zappaterra ha rimarcato come “non ci basta il fatto che alcuni medici dicano che questa cura funzioni e diano un loro parere. Quando si assumono scelte sulla salute dei cittadini, non ci si può basare sulle opinioni di qualcuno. Il parere di qualcuno non basta, senza nulla togliere ai medici che citate. Sentir parlare di protocolli sperimentali significa che quello che facciamo o non facciamo non sappiamo se funzionerà. Da parte nostra c’è disponibilità a un dialogo anche in commissione con tutti gli esperti, ma questo non è il modo migliore di affrontare tema cosìdelicato”. Stessa posizione della consigliera di Europa Verde Silvia Zamboni: “Sono colpita che ci si ritrovi a confrontarsi qui, dove non c’è un medico presente. Condivido l”idea di confrontarsi in commissione”. In sostegno alla Lega interviene Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia): “Questa risoluzione è talmente pleonastica che è difficile prendere una posizione contraria. Non si chiede che questa diventi l’unica cura, non si dice che salva tutti i malati di Covid, ma credo che sia nella libertà di scelta di ognuno decidere come curarsi”. ”