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Ambiente. Lotta alle zanzare, Fdi: nuove strategie con specie predatrici

“Un fattore che certamente ha contribuito all’aumento di questi insetti è la diminuzione dei loro predatori naturali” scrivono gli esponenti di Fdi che riportano nell’atto i nomi di alcuni animali e pesci che si nutrono di zanzare e delle loro larve

Individuare nuove strategie per combattere la proliferazione delle zanzare, anche con l’aiuto delle Università italiane. Lo chiedono in un’interrogazione alla Giunta i consiglieri di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, Giancarlo Tagliaferri e Michele Barcaiuolo che sottolineano come il problema sia particolarmente sentito nella pianura padana. I trattamenti antizanzare appaiono sempre meno efficaci, oltre che costosi per le amministrazioni pubbliche,” scrivono i consiglieri mentre “la crescita delle zanzare appare costante”. Partendo dal presupposto che “un fattore che certamente ha contribuito al loro aumento è la diminuzione dei loro predatori naturali”, gli esponenti di Fdi riportano nell’atto i nomi di alcuni animali e pesci che si nutrono di zanzare e delle loro larve. Tra gli animali si segnalano “i pipistrelli, gli uccelli insettivori (rondini, rondoni, pigliamosche, codirosso, pettirosso ecc…), i rettili (gechi, lucertole), gli anfibi e, tra i pesci, le tinche insieme alla Gambusia affinis, un piccolo pesce originario della costa orientale degli Stati Uniti che fu importato nel nostro paese negli anni 20 per contribuire a combattere le infezioni malariche”. Da qui la richiesta dei consiglieri di “tutelare maggiormente le specie predatrici di zanzare nei nostri ecosistemi e immetterne altre per incrementare la lotta sia nella fase adulta che a livello larvale”. “

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