La Regione recuperi i ritardi accumulati nelle visite e cure antitumorali a causa degli effetti delle misure anticoronavirus sull’organizzazione della sanità regionale.
A chiederlo, con un’interrogazione discussa in commissione Politiche per la salute e politiche sociali (presieduta da Ottavia Soncini), è la consigliera Valentina Castaldini (Forza Italia), che cita numeri precisi: “Lo screening cervicale è stato effettuato da gennaio a settembre del 2020 da 72mila donne in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (una diminuzione di oltre il 50 per cento): si stima che siano circa 380 le donne alle quali non sono state diagnosticate precocemente lesioni precancerose alla cervice uterina”. Poi ancora, “per quello che riguarda lo screening mammografico, nel periodo gennaio-settembre si sono sottoposte all’esame di screening 43mila donne in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una diminuzione del 28 per cento: si stima che siano 237 le donne alle quali non sono stati diagnosticati precocemente carcinomi mammari”. La capogruppo sottolinea anche i dati riguardanti lo screening colorettale: “Nel periodo gennaio-settembre si sono sottoposte a esame di screening 50mila persone in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una diminuzione del 28 per cento: si stima che siano 449 le persone alle quali non sono state diagnosticate precocemente forme di cancro e di adenoma in stadio avanzato”.
Castaldini chiede quindi chiarimenti all’esecutivo regionale.
La risposta arriva, in commissione, dall’assessore Raffaele Donini: “Per quanto sia devastante il Covid per il sistema sanitario regionale, le prestazioni verranno tutte recuperate”. Abbiamo iniziato, ha aggiunto, “a recuperare le prestazioni sospese da maggio 2020 con un grande sforzo, allungando anche gli orari di apertura delle strutture: a fine anno le prestazioni non erogate erano circa il 17-18 per cento (sul colon retto il recupero è completato)”.
(Cristian Casali)