Qual è l’entità dei contributi erogati negli ultimi dieci anni dalla Regione per l’edilizia residenziale pubblica alle cooperative con sede legale in Emilia-Romagna e a quali singoli interventi sono stati destinati; ancora: se i lavori in oggetto sono stati ultimati e se sono state quantificate le quote di rimborsi su finanziamenti agevolati dovute dalle cooperative stesse: è quanto chiede Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione alla Giunta.
Il consigliere chiede poi “quali ulteriori contributi, sotto diverse forme, siano stati erogati negli ultimi dieci anni alle cooperative edilizie aventi sede legale in Emilia-Romagna”, e “quali azioni la Regione abbia posto in essere a tutela dei crediti vantati negli ultimi dieci anni nei confronti delle cooperative che abbiano ricevuto contributi soggetti a restituzione, a quanto importi l’importo globale da recuperare e quale fino ad oggi sia stato recuperato”.
Foti sottolinea come negli ultimi quattro anni “le più importanti cooperative nel settore delle costruzioni della provincia di Reggio Emilia abbiano denunciato perdite rilevanti, tali da precludere il proseguimento dell’attività”. Cita “la Cooperativa Muratori Reggiolo (nel 2012), Orion (nel 2013), Cormo e Coopsette (nel 2015) come i più rilevanti esempi del fallimento di un modello cooperativo che, con l’interessata e determinate copertura politica della sinistra, ha deviato dalle originarie finalità mutualistiche per avventurarsi – non solo senza successo, ma come detto realizzando gravissime perdite economiche – nella promozione di grandi progetti immobiliari, puntualmente naufragati”. Analogamente, anche se con esposizioni finanziarie più contenute, “si registrano situazioni ugualmente drammatiche: dalla Cooperativa Di Vittorio di Fidenza (Pr) alla Cooperativa di abitazione e servizi (Caser), fino alla Cesi di Imola”. E il consigliere scrive “che un vero e proprio fiume di danaro, attraverso i più disparati rivoli del bilancio, è stato riversato dalla Regione ad una miriade di cooperative operanti nel settore edilizio, ora attraverso l’attribuzione di finanziamento a fondo perduto, ora a tasso agevolato”.
Di qui il senso dell’atto ispettivo, che fissa l’attenzione “sul legame fra la sinistra politica e la dirigenza del mondo cooperativo, che ha visto esponenti del mondo della cooperazione assurgere a ruoli politici istituzionali di primaria importanza e viceversa”. Secondo Foti, la bocciatura (25 marzo 2015) da parte dell’Assemblea legislativa della sua richiesta di istituire una commissione speciale di ricerca e di studio in materia di cooperazione, “rappresenta l’ennesima occasione persa dalla sinistra per fare luce su una crisi di sistema che non trova di certo giustificazione nell’andamento congiunturale negativo del settore edile. Pare evidente, infatti, che occorre modificare le norme che regolano il funzionamento dell’impresa cooperativa, a partire dall’individuazione di nuovi organi di controllo che si assumano il compito di certificare i valori della cooperazione e che siano in grado di lanciare una guerra senza quartiere alle cooperative ‘spurie’ e a tutto ciò che si muove nella zona grigia dei rapporti tra politica, affarismo illecito e mercato”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(rg)


