Modificare le norme nazionali per evitare la rinuncia degli incarichi da parte di Medici, infermieri e assistenti sanitari in quiescenza che si sono resi disponibili come vaccinatori.
A chiederlo, in un’interrogazione, è la consigliera Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) che ricorda come “la positiva ed elevata disponibilità dei medici e degli operatori sanitari in quiescenza a fare da vaccinatori rischia di essere ostacolata, oltre che dalla confusione normativa venutasi a creare sugli incarichi professionali, anche dalle questioni burocratiche, dalle pratiche previdenziali e dalle sottoscrizioni di reimpiego, che rendono il reclutamento molto problematico, ma la vigente legge nazionali prevede che le aziende sanitarie e sociosanitarie possano attribuire incarichi, con scadenza non oltre il 31 dicembre 2022, al personale sanitario collocato in quiescenza, stabilendo però anche che, a chi viene riassunto, non è erogato il trattamento previdenziale per le mensilità per cui l’incarico è retribuito. In sostanza viene congelato l’assegno previdenziale”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Regione “se è a conoscenza dei dati relativi al numero di incarichi retribuiti al personale sanitario collocato in quiescenza, in base alle richieste e alle necessità evidenziate dalle Aziende USL territoriali e se intende attivarsi presso il governo, le Istituzioni competenti e la Conferenza Stato Regioni al fine di ricercare una soluzione per modificare la norma prevista dalla legge nazionale nel tentativo di evitare la rinuncia degli incarichi da parte di Medici, infermieri e assistenti sanitari in quiescenza che si sono resi disponibili come vaccinatori”.
(Luca Molinari)