“Sono previste ulteriori azioni di prevenzione, informazione e sensibilizzazione per invertire il preoccupante trend del primo trimestre 2021, che vede l’Emilia-Romagna prima regione in Italia per numero di ciclisti deceduti in incidenti stradali?”.
A chiedere, sul tema, l’intervento del governo regionale, con un’interrogazione, è Silvia Zamboni (Europa verde), che vuole anche sapere dallo stesso esecutivo “se non ritenga utile realizzare uno studio annuale sulle cause degli incidenti per rendere più mirati ed efficaci gli interventi delle amministrazioni locali”.
Nei giorni scorsi l’Associazione sostenitori e amici polizia stradale (Asaps), spiega la consigliera, “ha comunicato, relativamente ai primi tre mesi del 2021, che i ciclisti deceduti in incidenti stradali in Italia sono stati ben 44 (21 ultrasessantenni), rispetto ai 37 del 2019 e ai 33 del 2018, 11 in Emilia-Romagna (pari al 25 per cento del totale di incidenti mortali)”. Inoltre, prosegue, “questa utenza debole della strada continua a essere vittima di gravissimi comportamenti da parte di altri utenti motorizzati, come quello della violenza stradale e omissione di soccorso: da inizio anno sono già 6 gli episodi di fuga degli autori del sinistro, che hanno abbandonato le vittime senza prestarvi assistenza”. Il presidente di Asaps Giordano Biserni, rimarca l’esponente verde, “ha affermato: ‘Un ciclista morto ogni due giorni con le restrizioni alla mobilità è un dato molto preoccupante. Un aumento del 19 per cento rispetto al 2019, ultimo anno di vera libertà di movimento, deve far scattare un campanello d’allarme a livello generale”.
“La sicurezza stradale è un valore prioritario per la Regione Emilia-Romagna”, sottolinea poi Zamboni, rilevando che “al fine di ridurre il numero di vittime sulla strada e il costo sociale causato dagli incidenti stradali la Regione interviene con azioni di educazione, formazione e diffusione della cultura della sicurezza stradale attraverso l’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale, che rappresenta un punto di riferimento per istituzioni, il territorio e la società”. Nella consapevolezza che l’educazione alla sicurezza stradale comincia tra i banchi di scuola, prosegue la capogruppo, “nel maggio 2018 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa che rinnova fino al 2021 la collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Ufficio scolastico regionale per promuovere una mobilità sicura, consapevole e sostenibile”.
Su quest’ultimo tema la consigliera vuole sapere dall’esecutivo se sia già stato previsto il rinnovo del protocollo. Chiede anche, alla stessa amministrazione regionale, se non ritenga opportuno promuovere il coinvolgimento e la collaborazione delle associazioni che si occupano di mobilità ciclistica e di sicurezza stradale dei soggetti deboli della strada per realizzare (anche in collaborazione con l’Osservatorio regionale) un piano di interventi rivolto a contrastare gli incidenti stradali e a garantire adeguate condizioni di sicurezza agli utenti della strada (con particolare attenzione a quelli più deboli).
(Cristian Casali)



