Ambiente e territorio

Sessione europea. Ok in commissione Territorio: l’aumento di energia pulita è un obiettivo strategico

Nella Ue accordo sulla riduzione del 55% di anidride carbonica entro il 2030. Sulla legge europea per il 2021 il relatore di maggioranza Bessi (Pd): “Evitare conflitti di attribuzione e impugnazione delle norme regionali”. La relatrice di minoranza Catellani (Lega): “Non è chiaro quali siano le risorse per la manutenzione della viabilità e per il dissesto idrogeologico”

La Sessione europea si è aperta con la notizia che il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’Ue hanno raggiunto l’accordo sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica di “almeno” il 55% entro il 2030. La legge europea sul clima impegna gli Stati a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. La Sessione europea è stata affrontata in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta dalla vice presidente Nadia Rossi. La Commissione ha espresso parere favorevole alla relazione presentata dalla Giunta. Hanno avuto parere favorevole, sempre in Commissione, anche i due progetti di legge relativi alla Legge europea per il 2021 e a quello con le disposizioni collegate.

SESSIONE EUROPEA. La bozza di parere sulla relazione, che sarà portata in Aula a maggio, illustra lo stato di attuazione delle politiche e delle leggi europee. In commissione Territorio, lo spazio è stato dato al pacchetto “Pronti per il 55%”, che è collegato al Green deal. Nel “Pronti per il 55%” è stato richiamato il Patto per il lavoro e il clima, un obiettivo strategico – ha spiegato un tecnico della Regione – della transizione ecologica verso “zero emissioni” che prevede la neutralità carbonica prima del 2050 e il passaggio al 100% di energie rinnovabili entro il 2035. Gli altri punti della relazione citati sono stati il nuovo piano triennale 2021-2023 per l’energia da fonti rinnovabili e il piano paesaggistico. Si è poi parlato di economia circolare, rifiuti, biodiversità, produzione biologica, mobilità e trasporti e l’adeguamento delle leggi regionali a quelle europee.

Il consigliere Emiliano Occhi (Lega) ha avvertito che adeguarsi agli obiettivi previsti dal Green deal porterà a grandi sfide. “Raggiungere il 100% di rinnovabili – ha affermato Occhi – entro il 2035 significa installare sul territorio nazionale numerosi impianti. Sul fotovoltaico, la stima è di aumentare la potenza a 52 Giga Watt, cioè un aumento del 160%. E questi significa un aumento del consumo di suolo e un impatto sull’agricoltura. Ci sarà anche un adeguamento del Piano nazionale energetico che porterà la quantità di energie rinnovabili dal 55% al 70%. I problemi sorgeranno sui territori, a cui andrà spiegata la nascita di nuovi impianti, per l’impatto sul turismo, per le proteste dei comitati di cittadini”.

Il vice presidente della Regione, Elly Schlein, ha detto che “la Sessione europea arriva quando si sta per completare la svolta della coerenza delle politiche della Ue per attuare il Green Deal e politiche della transizione ecologica e lo stanziamento di fondi del Next generation Eu. Temi che abbiamo affrontato nel Patto per il lavoro e il clima. Noi siamo operativi per affrontare la sfida forte della pandemia, promuovendo il sostegno alla popolazione, alle famiglie, alle imprese. Abbracciamo una direzione nuova. La direttiva europea 18/2001 innova su energia e comunità energetiche e facilita la produzione diffusa di energia pulita. E anche l’agricoltura chiede di sviluppare nuove innovazioni tecnologiche. Fra gli obiettivi c’è il sostegno per l’efficientamento energetico delle imprese. Ci saranno risparmi per i cittadini, ma anche meno emissioni. L’agricoltura va accompagnata verso l’autosufficienza energetica. Vanno studiate le tecnologie dell’agrofotovoltaico e realizzato l’equilibrio sostenibile dei terreni”.

PROGETTI DI LEGGE. A illustrare i cambiamenti alle normative è stato, come relatore di maggioranza, il consigliere Gianni Bessi (Partito democratico) che ha presentato il pdl per la “legge europea per il 2021” e il pdl “Disposizioni collegate alla legge europea 2021). Per la minoranza la relatrice è Maura Catellani (Lega). Alla seduta hanno preso parte, e sono intervenuti, anche la vice presidente della Regione, Elly Schlein e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano.

Bessi, come già avvenuto inoltre Commissioni, ha spiegato il contenuto dei due Pdl che hanno come obiettivo quello della partecipazione italiana alla formazione del diritto europeo e la verifica della compatibilità degli atti amministrativi regionali con quelli della Ue. Il collegato, in particolare, è lo strumento con cui la Regione, dal 2013, fa la “manutenzione” alle varie normative, stabilendone la loro compatibilità con le leggi nazionali ed europee oppure abrogando o modificando le leggi regionali.

Per quanto riguarda la legge europea 2021, Bessi ha descritto i cinque i filoni che segue il pdl, composto di 37 articoli: prestazioni in edilizia ed efficienza energetica; modifica della legge regionale 20 del 2020 sulle concessioni delle derivazioni idroelettriche; gestione dei siti di Rete Natura 2000; tutela sanitaria per i rischi da radiazioni ionizzanti (si abrogano alcuni articoli della legge nata con l’Euratom, del 1957); incentivi alla mobilità sostenibile che amplia la platea dei beneficiari e aumenta a 450mila euro il limite di spesa. 

In relazione al “collegato”, il consigliere Dem ha sottolineato come la linea sia quella di “tenere aperto un dialogo con lo Stato e il governo “per non farci impugnare alcune norme. Ci sono ambiti dove il confine di competenze è labile e possono quindi nascere frizioni con un rischio di impugnazione”. Bessi, ad esempio, ha citato le norme riguardanti i fondi nazionali per la montagna e il loro riparto, le leggi regionali 15/2013 e 23/2004, oggetto di modifica. I cambiamenti hanno toccato l’edilizia e il super bonus 110%, mentre ci sono contatti con Confedilizia e Ance all’interno della conferenza dei servizi semplificata.

La relatrice di minoranza, Maura Catellani, ha esordito affermando che “è vero che è inusuale un confronto su potenziali annullamenti di norme, ma forse in questo modo si può evitare la presentazione di emendamenti o formularne di più efficaci”. La manutenzione delle strade e il dissesto idrogeologico hanno visto modifiche normative, contenute nella legge regionale 3/99 (Riforma del sistema regionale e locale). Non è chiaro, ha sostenuto la consigliera leghista in un intervento articolato andando a sviscerare i singoli articoli e commi, quali siano le risorse, se dello Stato o della Regione, così come non si capisce se rimanga o meno la programmazione quinquennale. Il fondo nazionale per la montagna, poi, prevede l’80% da destinare alla manutenzione strade e solo il 20% al dissesto idrogeologico, una cifra non sufficiente. La modifica sulla rete viaria non specifica la fonte delle risorse, cioè se soldi statali o regionali. Si lascia così la discrezionalità alla Giunta se stanziare risorse statali o regionali.

Riguardo alle sanzioni, Catellani ha suggerito di adeguare quelle troppo elevate, mentre sull’articolo che definisce la semplificazione in edilizia manca la perentorietà dei termini, lasciando quindi molta discrezionalità sulle verifiche da parte degli Enti locali.

L’assessore al Bilancio Paolo Calvano ha rassicurato Catellani che “la pianificazione e la programmazione degli interventi sulle strade resta nelle mani della Regione. Ci sono, poi, strumenti dedicati come il Prit per gli interventi sulla viabilità”. Calvano ha spiegato che esistono prassi consolidate per velocizzare la progettazione, come quella tra Regione e Anas dove entrambi mettono dei fondi. Sarà approfondito, invece, il tema sulle risorse che arrivano dallo Stato. L’assessore ha definito “irrisorio” il 20% del fondo destinato al dissesto idrogeologico in montagna. “Rendiamo lo strumento più efficace – ha insistito Calvano – e sul dissesto abbiamo altre risorse da utilizzare. E’ chiaro che se aumentano i fondi nazionali avremo più risorse da destinare al contrasto del dissesto”. Infine, le norme sulla semplificazione e sul controllo in edilizia, approvate dall’Aula, sono nate per evitare conflitti con lo Stato.

La vice presidente Schlein ha parlato di “cambiamenti epocali nella nuove politiche della commissione Ue”. La legge europea, nei suoi 5 capitoli, introduce attenzione all’efficienza energetica (con il risparmio di energia e la riduzione dei costi di esercizio). Su questo punto, Schlein ha ricordato l’aumento dei punti di ricarica per le auto elettriche “previsto anche dal mandato della Regione”. Sull’articolo che affronta i Siti Natura 2000 le competenze sono state riviste in modo sensato “assicurando che la gestione venga affidata a enti specializzati”. Le modifiche sulle procedure per la tutela dalle radiazioni ionizzanti, infine, “rafforzano la sicurezza dei cittadini”.

(Gianfranco Salvatori)

Ambiente e territorio