“Non si valuta come illogica la norma che, per entrare in un paese UE sia richiesto un tampone molecolare, mentre per il rientro nel nostro paese, con tutti i ‘rischi variante’ che ne conseguono, sia sufficiente un tampone rapido, che sappiamo essere meno sensibile quindi meno attendibile?”.
E’ il quesito principale che Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) pone alla Giunta regionale in un’interrogazione in cui vengono sottolineate le discrasie nell’accesso alle varie nazioni estere in tempo di Covid.
Sottolineando soprattutto l’uso equivalente che viene fatto del tampone molecolare e dei test antigenici, il consigliere modenese chiede all’esecutivo regionale di “adoperarsi in Conferenza Stato-Regioni affinché anche l’Italia preveda un’accurata analisi della negatività degli stranieri in ingresso o dei connazionali di rientro nel nostro Paese, in una fase di lotta al virus che ancora vede criticità e con un equilibrio a tratti precario e incerto”.
In via più generale, infine, Barcaiuolo sollecita a sfruttare le limitazioni previste in Italia, anche su base regionale, prevedendo, almeno per la nostra Regione, “un test molecolare negativo come requisito fondamentale per chi entra o rientra dall’estero, al fine di non vanificare sforzi e sacrifici che sono stati chiesti agli emiliano romagnoli nell’ultimo anno e in particolare negli ultimi due mesi di zona rossa e arancione”.
(Luca Boccaletti)