Ambiente e territorio

Bulbi (Pd): omogeneizzare gestione della caccia su tutto il territorio regionale

I consiglieri dem Bulbi, Sabattini, Daffadà, Costi, Fabbri e Rontini parlano di “quadro territoriale disomogeneo nella gestione amministrativa dell’attività faunistico-venatoria”

Rafforzare il Servizio centrale attività faunistico-venatorie e pesca della Regione, per dare omogeneità alla gestione della materia su tutto il territorio emiliano-romagnolo, adottando un’organizzazione coordinata a livello regionale ma senza perdere la ramificazione sul territorio.

A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, sono Massimo Bulbi (primo firmatario), Luca Sabattini, Matteo Daffadà, Palma Costi, Marco Fabbri e Manuela Rontini del Partito democratico.

Con il trasferimento, nel 2016, di questa materia alla Regione Emilia-Romagna (presso la Direzione generale agricoltura, economia ittica, attività faunistico-venatorie), si legge nell’atto, “sono stati istituiti, per ciascun ambito provinciale, i Servizi territoriali agricoltura, caccia e pesca (Stacp): il Servizio centrale attività faunistico-venatorie e pesca fa parte dei Stacp”.

“Nonostante gli sforzi di coordinamento compiuti dalla Direzione generale e dal Servizio centrale, per quanto riguarda l’ambito di competenza degli Stacp- spiegano Bulbi e colleghi- in talune situazioni permangono criticità e differenti orientamenti interpretativi conseguenti alla disomogeneità ereditata dalla precedente gestione della materia, con differenze significative tutt’oggi riscontrabili non solo per un retaggio storico ma anche, e forse soprattutto, per la moltiplicazione dei centri decisionali: tale situazione crea disorientamento e talvolta anche disservizi ai cittadini, i quali non comprendono come sia possibile gestire in maniera differente situazioni del tutto analoghe da Stacp a Stacp”.

Queste criticità, sottolineano quindi i consiglieri dem, “portano, seppure nel rispetto dei dettami normativi, a un quadro territoriale disomogeneo nella gestione amministrativa dell’attività faunistico-venatoria”. Occorre pertanto, concludono, “individuare e adottare modalità procedurali omogenee per questo particolare ambito di attività”.

(Cristian Casali)

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