“Da segnalazioni pare che a Parma le visite urgenti (con priorità U) sarebbero state eliminate. Un utente che aveva contattato il proprio medico di base per prenotare una visita urgente ha potuto avere solo la priorità B, quella che contempla la prestazione entro 10 giorni oppure il primo posto utile. A Parma però, ad esempio, per una radiografia con priorità B sarebbe necessario attendere ben 40 giorni. Di conseguenza, molti pazienti si starebbero orientando su Reggio Emilia oppure, non avendo scelta, si starebbero rivolgendo al privato”.
È Giulia Gibertoni (Misto) a chiedere quindi, con un’interrogazione, chiarimenti all’esecutivo regionale su quanto starebbe accadendo a Parma.
Un altro aspetto di cui veniamo informati, aggiunge la consigliera, “sempre in relazione alla gestione della sanità pubblica a Parma, riguarda il sistema di pagamento: in particolare quando si prenota una prestazione non verrebbe più fornito il ‘codice mav’ col quale effettuare online il pagamento senza commissione. L’unico modo attivo per pagare sarebbe il PagoPA, con commissioni parametrate sul costo della prestazione, quindi crescenti nel caso di visita più onerosa. Per di più le macchinette per il pagamento del ticket sarebbero quasi del tutto scomparse: nei centri prelievi, ad esempio, non esisterebbero più, e risulta ne rimangano soltanto alcune all’interno dell’ospedale Maggiore”.
(Cristian Casali)