La Regione chiarisca la vicenda di marito e moglie (medico e infermiera) che lavorano al Pronto soccorso del Policlinico Sant’Orsola, a Bologna, e dica se non ci sia il rischio di un conflitto di interessi.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Daniele Marchetti (Lega) che ricorda come a un proprio precedente atto ispettivo, nel febbraio scorso, la Giunta non abbia dato “risposte chiare ed esaurienti”.
Marchetti vuole sapere se è confermato che alla “Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso del Policlinico Sant’Orsola vi è una situazione lavorativa che vede il Direttore dell’UO e sua moglie lavorare nella stessa Unità, quando, e da chi, sono state effettuate le ultime verifiche su eventuali conflitti d’interesse e con quali risultati”. Inoltre, si chiede se la Giunta ritenga opportuno che in quel reparto il direttore “agisca all’interno di una UO dove lavora la moglie, infermiera e con ruoli apicali e responsabilità organizzative”. Il consigliere continua nelle richieste di chiarimento: “Se (la Giunta, ndr) non si ritenga che, visti i quotidiani momenti di confronto all’interno dell’UO e decisioni da intraprendere, non si possa riscontrare un conflitto diretto che possa mettere la moglie del Direttore in una sorta di posizione di vantaggio e/o di interesse”. Si dica, poi, se esistono “all’interno del Policlinico altre situazioni simili a quella indicata in questa e nella precedente interrogazione”.
Il Policlinico, sottolinea Marchetti, ha aderito allo schema di comportamento “per il personale operante presso le aziende sanitarie” regionali. Nello schema si rileva che il conflitto di interessi esiste anche potenzialmente e può riguardare non solo interessi economici, ma anche rapporti che possono portare a eventuali pressioni di tipo politico, sindacale, o dei superiori, assecondando richieste per ricavare un’utilità per se stessi o per altri.
(Gianfranco Salvatori)