Garantire manutenzione e riqualificare la Sp 4 Fondovalle Panaro, uno dei tratti di primaria importanza per i territori dell’Appennino modenese.
La richiesta è di Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) che si rivolge alla Giunta con un’interrogazione per sapere se intenda lavorare alla sistemazione della strada, di concerto con la Provincia. Barcaiuolo, poi, chiede se “esistano progetti di monitoraggio del territorio visto l’elevato numero di movimenti franosi che da decenni si verificano lungo la SP4, rendendo pericoloso il tragitto per ciclisti, motociclisti, automobilisti”. La Regione, infine, dica se “sia a conoscenza di eventuali connessioni tra estrazioni di ghiaia e inerti all’interno delle cave e movimento franosi”.
La strada è un asse diretto “che da Vignola e Marano conduce a Fanano e a Sestola e quindi al comprensorio del Cimone”. In provincia di Modena ci sono diversi giacimenti di inerti e ghiaia che vengono estratti da tre società specializzate.
Da Vignola a Sestola, ricorda il consigliere, non esiste la ferrovia e si viaggia solo in auto. Sistemare la strada darebbe benefici anche al turismo “potrebbe vedere la conferma dell’exploit turistico iniziato nel 2020, quando, a seguito della crisi pandemica, c’è stata una vera riscoperta del nostro territorio appenninico e montano come luogo di villeggiatura e vacanza”.
Tra gennaio e marzo 2020 si sono verificate due frane sulla Fondovalle Panaro e altre se ne erano contate negli anni precedenti. In località Santo Stefano, continua Barcaiuolo, “una cava estrattiva di inerti e ghiaia, in concessione all’azienda Frantoio Fondovalle spa. Azienda che si è impegnata nell’osservanza delle normative vigenti in materia di integrità dell’assetto territoriale”. L’impresa dovrà ripristinare la morfologia del territorio al termine dei lavori. Quella zona, spiega il consigliere, è molto frequentata da ciclisti e motociclisti, ma anche da cercatori di funghi e tartufi e pure da cacciatori, mentre il Panaro è meta di pescatori.
(Gianfranco Salvatori)