Con il voto favorevole di Pd e Sel, e il no di M5s, Ln, Fi e Fdi-An, l’Assemblea legislativa ha approvato la delibera di Giunta che pone le basi del “protocollo di collaborazione” tra Regione e Comune di San Lazzaro di Savena (Bo), per interventi di riqualificazione urbana e per la realizzazione di un nuovo polo scolastico.
3 Milioni di euro di fondi regionali verranno dunque concessi all’amministrazione comunale di San Lazzaro di Savena per realizzare “un nuovo polo scolastico idoneo alla delocalizzazione di 20 classi di scuola primaria, prioritariamente provenienti dalle scuole Donini, mediante la riqualificazione e l’ampliamento della scuola secondaria Jussi”, in modo che il Comune possa “attivare le necessarie procedure urbanistiche che consentano di destinare l’area attualmente ospitante la scuola primaria Donini, una volta trasferite le funzioni nella struttura ampliata delle scuole Jussi, per strategie localizzative di interventi anche residenziali e di edilizia residenziale sociale, alternative al consumo di suolo”.
Per Massimo Iotti (Pd), quello che sta per avviarsi a San Lazzaro “è un intervento pilota di valenza strategica nell’ambito dei piani di riqualificazione. Si tratta di un’area interamente pubblica, che ha bisogno di una urgente riqualificazione, attraverso un intervento di demolizione a cui seguirà l’edificazione di un polo scolastico, liberando aree per altri usi, da finalizzare alla qualità urbana”. In questo contesto, “l’azione pubblica può costituire un volano per una ripresa edilizia a saldo zero di suolo”.
Secondo Silvia Piccinini (M5s), “la documentazione fornita è insufficiente, il progetto lascia molti dubbi e mancano documenti essenziali per esprimere un voto consapevole. Per esempio, la demolizione della scuola non è ben motivata, né è chiaro quale tipo di edilizia prenderà corpo negli spazi liberati dalle demolizioni”. È poi “grave il fatto che il sindaco di San Lazzaro in un recente passato, per bloccare la ‘colata di Idice, abbia parlato di centinaia di alloggi sfitti, salvo non saperli quantificare oggi, per poter giustificare nuove costruzioni”.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha evidenziato come “si arrivi a questo voto in modo frettoloso, se non precipitoso: il 20 novembre il voto in Giunta comunale, il 24 la delibera della Giunta regionale, il 25 il passaggio in Commissione assembleare, e oggi il voto finale. Non convince un metodo come questo, soprattutto se si considera che l’impegno di spesa della Regione (3 milioni) risulta superiore a quello del Comune (2,5 milioni)”.
Questo accordo fra Regione e Comune “punta dichiaratamente sulla riqualificazione in comparti già urbanizzati”, ha detto Giuseppe Paruolo (Pd). “È l’inizio di un percorso con cui l’Aula legislativa regionale delega la Giunta a sviluppare un rapporto puntuale e dettagliato con l’amministrazione comunale, e questo avviene non in modo frettoloso, ma senza perdere un’occasione di finanziamento, e con la certezza- ha concluso- che non si andrà a squilibrare il mercato immobiliare di quel Comune”.
Il voto contrario del suo Gruppo è stato motivato da Galeazzo Bignami (Fi) con “l’assenza di adeguate motivazioni agli atti amministrativi finora compiuti”. Inoltre, “a San Lazzaro si è assistito a capovolgimenti di posizione sull’uso del territorio da parte dell’attuale sindaco rispetto a scelte compiute dalla precedente amministrazione, di cui pure faceva parte, e ora forse si cerca di porre rimedio a scelte che hanno esposto quel Comune in una situazione critica nei confronti di certi attori economici”.
(rg)


