La Regione sostenga la transizione verso la produzione di energie rinnovabili anche bloccando la concessione di fondi pubblici alle modalità di produzione energetica inquinanti.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) il cui atto ispettivo prende le mosse da alcune dichiarazioni del ministro Cingolani, che, riferendosi all’impianto di stoccaggio per la Carbon capture and Storage (Css)per la quale l’ENI ha ipotizzato di realizzare un impianto di grandissime dimensioni a Ravenna, ha affermato: “Se saremo bravi a fare le rinnovabili, forse non dovremo farlo”, sostenendo, inoltre, che “nel PNRR la carbon capture non c’è. Se l’Eni vorrà farla a Ravenna, presenteranno il progetto e lo vedremo. Ma al momento non c’è alcun piano per la CCS”.
La capogruppo evidenzia come le parole dell’esponente del governo Draghi indichino la via, ovvero come “la via maestra per la decarbonizzazione e il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Parlamento Europeo – la cui Commissione Ambiente ha recentemente approvato l’accordo sulla legge Ue per il clima che rende legalmente vincolanti gli obiettivi del taglio del 55% delle emissioni entro il 2030 e della neutralità climatica entro il 2050 – consista nello sviluppo delle rinnovabili e anche
dell’idrogeno”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se non ritenga indispensabile assicurare l’assoluta indisponibilità a qualsiasi forma di finanziamento pubblico, a partire dalle risorse regionali (proprie della Regione o ad essa trasferite o assegnate) di impianti di Css e se non intenda, invece, assicurare ogni sforzo per sostenere la decisa e rapida transizione verso le fonti energetiche rinnovabili, percorrendo tutte le opzioni disponibili e, per quando attiene alle industrie energivore e ai settori hard to abate, a perseguire le ipotesi e le tecnologie che non richiedono l’impiego di fonti fossili”.
(Luca Molinari)