La risoluzione, a prima firma Federico Alessandro Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa (e che vede la firma anche di Igor Taruffi, suo collega di gruppo, ma anche delle consigliere del Partito democratico Roberta Mori, Palma Costi e Manuela Rontini) con cui si chiede alla giunta di impegnarsi a “sostenere i percorsi di Workers Buy Out (WBO), anche attraverso attività di formazione, tutoraggio e affiancamento alle imprese recuperate e di promuovere iniziative pubbliche di informazione sul fenomeno” incassa il voto a favore della commissione Politiche economiche (presieduta dalla stessa Rontini).
Secondo Amico “occorre assicurare una più completa conoscenza dello strumento del WBO da parte dei lavoratori, rimuovendo le difficoltà nell’accesso agli strumenti a sostegno del recupero delle imprese in crisi nonché quelle legate all’accesso al credito per le imprese interessate, e superando le incertezze applicative derivanti dalle diverse interpretazioni sostenute dalle
sedi territoriali dell’INPS con riferimento al trattamento fiscale da riconoscere in caso di reinvestimento dell’indennità di mobilità e degli strumenti di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria”. Questo anche perché, sottolinea Amico, “il fenomeno delle imprese recuperate ha dimostrato efficacia anche nei passaggi generazionali di impresa, ovvero in quelle situazioni in cui l’imprenditore non ha una dimensione famigliare, per quantità e qualità, che ne possa cogliere l’eredità. Si stima che più del 30% delle piccole-medie aziende, sebbene in salute, nell’arco dei prossimi 10 anni si possa trovare in questa situazione il cui esito finale rischia di essere la chiusura con liquidazione volontaria o l’acquisto da parte di qualche speculatore che nel tempo le affossa”.
E anche in Emilia-Romagna il fenomeno del workers buyout è in continua ascesa: ad oggi sono 56 le nuove cooperative create, quasi 1.200 posti di lavoro salvati. Più di 10 nuove cooperative all’anno dal 2012. Il meccanismo è distribuito su tutto il territorio regionale, (2 a Rimini; 8 a Reggio Emilia; 3 a Ravenna; 1 a Parma; 4 a Modena; 2 a Ferrara; 30 a Forlì-Cesena; 6 a Bologna).
(Margherita Giacchi)


