“E’ ‘normale’ che un’amministrazione pubblica, insieme a una Fondazione (il cui presidente è stato scelto dal sindaco), possa fare e disfare i bandi a proprio piacimento?”.
Lo chiede Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) in un’interrogazione in cui sollecita riscontri all’esecutivo regionale sull’ennesima puntata della vicenda del polo culturale Sant’Agostino che passa per la riqualificazione degli spazi dell’ex ospedale posto nel centro storico di Modena.
Il consigliere di Fratelli d’Italia, nel ripercorrere le tappe di una vicenda che risale a 14 anni fa, ricorda come nel 2014 fu aggiudicato un appalto per il restauro della struttura per 38,7 milioni di spesa complessiva e di come, in seguito a continue variazioni progettuali, il progetto è passato a 25,6 milioni complessivi per poi essere annullato.
Ora, informa ancora Barcaiuolo, “la Fondazione Sant’Agostino ha indetto una nuova procedura con scadenza il prossimo 9 luglio e si baserà sull’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo”.
Sulla base della situazione creatasi e in aggiunta al quesito principale, il capogruppo chiede anche se “i 45 giorni previsti per la procedura si possano considerare sufficienti per garantire una vera partecipazione alle aziende interessate”.
In via più generale, infine, l’auspicio nei confronti della Regione affinché si interfacci con il Comune di Modena “per evitare casi come quelli del nuovo ‘Sigonio’, i cui lavori hanno subìto due anni di stop a causa delle difficoltà del costruttore, portando poi il Comune a sciogliere il contratto”.
(Luca Boccaletti)



