Promuovere e valorizzare la sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso finanziamenti, progetti e attività: le lavoratrici e i lavoratori devono essere tutelati.
A chiedere, sul tema, l’intervento diretto dell’esecutivo regionale, con un’interrogazione, sono Igor Taruffi e Federico Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa, che rilevano, in particolare, quanto recentemente accaduto nell’azienda TTE RAPIDPRESS di Bazzano.
La TTE RAPIDPRESS, si legge nell’atto, “è un’azienda con due unità locali, una a Modena e una a Bazzano, nel comune bolognese di Valsamoggia, che si occupa di lavorazioni di lamiere e del trattamento termico di metalli”.
Lo scorso 20 maggio, spiegano i due consiglieri, “nella sede di Bazzano (dove sono occupati circa 40 dipendenti), così come denunciato dalle organizzazioni sindacali, una lavoratrice addetta alle pulizie dei locali, mentre stava svolgendo la sua attività, è stata investita da un muletto in movimento: la donna ha riportato gravi ferite, è stata quindi trasportata d’urgenza all’ospedale Maggiore di Bologna”.
Nel 2020 sono stati 554.340 gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail (in calo del 13,6 per cento rispetto ai 641.638 dell’anno precedente), 1.270 quelli con esito mortale (181 in più rispetto ai 1.089 del 2019), con un aumento dell’1,7 per cento per la componente femminile. Mentre in Emilia-Romagna le denunce di infortunio rilevate al 30 aprile 2020 sono state 85.367 (1,09 per cento in meno rispetto al 2017 e 1,28 per cento in meno rispetto al 2018), di cui 112 con esito mortale (13 casi in meno rispetto al 2017 e 12 in meno rispetto al 2018).
La Regione Emilia-Romagna, concludono Taruffi e Amico, “ha siglato con le parti sociali e diverse associazioni il Patto per il lavoro e per il clima, nel quale si dichiara che ‘mai come in questa fase riteniamo necessario un impegno straordinario per garantire il diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Intendiamo prevenire i contagi da Covid e ridurre drasticamente infortuni e incidenti, che interessano spesso proprio le lavoratrici e i lavoratori più precari e deboli. […]. Impegno comune è inoltre quello di investire in ricerca e innovazione per sviluppare e adottare tecnologia intelligente, dispositivi digitali ed elettronici per la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori negli ambienti di lavoro”. È quindi volontà della Regione, rimarcano, “mettere la salute e la sicurezza sul lavoro al centro delle priorità istituzionali e sociali dell’ente, assumendosi l’impegno di garantire il diritto alla salute e alla sicurezza nei loghi di lavoro attraverso un maggiore investimento in ricerca e innovazione”. Un impegno, concludono, “che deve proseguire”.
(Cristian Casali)


