Sanità e welfare

Barcaiuolo (Fdi): “Scontro per gestione Fontanone tra Asp Romagna faentina e coop In Cammino”

Interrogazione sulla vertenza giudiziaria per l’affidamento della casa per anziani Il Fontanone, a Faenza, in cui è coinvolta l’Unione della Romagna Faentina

La Regione chiarisca la vicenda dello scontro giudiziario in atto tra la Asp della Romagna faentina e la cooperativa privata In Cammino per la gestione della casa per anziani Il Fontanone (a Faenza), che ha 112 posti letto. Una disputa che potrebbe risolversi “in un danno patrimoniale ed economico per l’ASP stessa e conseguentemente per i Comuni soci, che potrebbero essere chiamati a ripianare le perdite di ASP, con riflessi diretti e indiretti sulla qualità complessiva del servizio offerto e sui futuri investimenti, in un ambito di intervento rivolto a una fascia di popolazione estremamente fragile e bisognosa di assistenza”.

La richiesta è di Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia), che, in un’interrogazione, chiede alla Giunta anche un giudizio “considerato l’ingente utilizzo di risorse che simili percorsi giudiziari comportano e che ASP ha ricevuto tramite donazioni di privati e generosi lasciti a favore della comunità”.

La Asp ha come soci i Comuni che costituiscono l’Unione della Romagna Faentina (Urf): Faenza, Brisighella, Castel Bolognese, Solarolo, Casola Valsenio e Riolo Terme. La cooperativa In Cammino dal 2014 è accreditata per la gestione della casa per anziani Il Fontanone, concessione rinnovata fino al 31 dicembre 2020. Urf, il marzo scorso ha disposto, con una delibera, l’affidamento diretto a In Cammino di altre strutture ad accezione del Fontanone, che è stato invece affidato alla gestione della Asp Romagna Faentina dopo “un’analisi economica di sostenibilità finanziaria” ed elaborata “nella forma di bilancio preventivo 2021, con impianto complessivo basato sul passaggio al 1° aprile 2021 alla gestione diretta Asp”. Ma Barcaiuolo ricorda che il bilancio di Asp si è chiuso in perdita nel 2018 e nel 2019 per oltre 700mila euro e il bilancio provvisorio del 2020 sarà in rosso di circa 600mila euro. La relazione sulla gestione ha individuato “tra i fattori principali della perdita dell’esercizio stesso (e del successivo…) il passaggio dalla “gestione mista” alla “gestione unitaria”, specificando che “limitatamente al personale socio assistenziale (OSS/AdB)… l’incremento del costo all’interno del nuovo modello gestionale risulta pari al 30-35% del costo corrispondente in regime di gestione mista”.

In Cammino è ricorsa al Tar che ha, però, dato ragione a Urf. Appellandosi al Consiglio di Stato, in aprile, In Cammino ha visto accolto il proprio ricorso per garantire l’assistenza agli ospiti “anche alla luce della mancata definizione delle procedure relative al personale”. Intanto, una nuova pronuncia del Tar annullava il passaggio da In Cammino ad Asp e censurava Urf per “mancanza di valutazione preventiva sulla congruità dell’affidamento diretto ad Asp, in quanto l’Unione ha omesso qualsivoglia approfondimento prima di avviare la procedura di accreditamento”, affermava che Asp non aveva rispettato il decreto 50/2016 e dichiarava che Asp non aveva dimostrato la maggior convenienza economica del rinnovo a favore della cooperativa, perché la scelta “presupponeva un’analisi di mercato che è mancata”.

(Gianfranco Salvatori)

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