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Al via in commissione l’esame del Documento strategico regionale sulle risorse europee 2021-2027

Serrato confronto tra le forze politiche sui fondi Fesr. Avviato l’iter che porterà alla discussione in Assemblea

Transizione ecologica, digitalizzazione, contrasto al divario tecnologico. E ancora politiche di genere e investimenti per ridurre le diseguaglianze tra donne e uomini nonché sostegno alle politiche per il lavoro.

Ampio confronto in Commissione Economia presieduta da Manuela Rontini sul “Documento Strategico regionale per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027)”, il documento presentato dalla Giunta in cui sono contenuti gli obiettivi e le modalità di investimento dei fondi europei Fesr per il periodo 2021-2027.

Oltre a indicare le risorse e gli obiettivi, il Documento prevede anche le modalità con cui la Regione si muoverà nei prossimi anni: grande coordinamento sia a livello politico sia a livello tecnico con un coinvolgimento delle diverse Direzioni e dei diversi settori coinvolti.

“Dobbiamo far sì che la fase post Coronavirus preveda interventi che in primo luogo vadano a colmare le diseguaglianze che la pandemia ha creato e fatto emergere”, spiega la Presidente Rontini.

“Stiamo discutendo un documento molto importante che rappresenterà il punto di forza per l’utilizzo dei fondi europei nei prossimi anni. E’ un documento che cade in un momento storico molto importante e seguiamo un doppio binario: da un lato dare risposte nel medio periodo e dall’altro mettere in campo scelte strutturali”, spiega il relatore di maggioranza Marco Fabbri (Pd), mentre il relatore di minoranza Massimiliano Pompignoli (Lega) invita a essere più attenti a guardare i risultati dei progetti fin qui proposti, sottolineando i vari problemi che emergono proprio dalle relazioni ufficiali della Giunta.

“Quello che la Giunta di propone è un documento che merita come voto un ‘3’. Stiamo a parlare di massimi sistemi e di belle parole. Per il 2027 ci si pone gli stessi obiettivi del 2021, ma nessuno dice né quando, né come ci si arriverà. A sentire il presidente Bonaccini ormai la nostra Regione è la prima anche sulla luna, ma guardando ai numeri del controllo di gestione non è che le performance siano poi così positive”, spiega Pompignoli, che cita soprattutto i dati relativi alla formazione e all’occupazione (“Troppi contratti a tempo determinato e di durata media di sei mesi”), sul sostegno alle aree interne (“E’ sei anni che sento parlare di investimenti sulla montagna, se ne continua a parlare vuol dire che gli investimenti degli anni passati non sono andati bene”) e i brevetti (“Numeri insufficienti”).

Netta anche la posizione dell’altra relatrice di minoranza, Valentina Castaldini (FI), che critica in primo luogo le modalità di gestione dei fondi europei: “Il presidente Bonaccini ci aveva assicurato che sarebbero state coinvolte le opposizioni, ma leggendo il documento si vede che tutte le risorse saranno gestite dalla vicepresidente Elly Schlein, e questo è sbagliato. Bisognava coinvolgere i sindaci: qualcuno mi dica se qualche sindaco, di qualunque colore politico, è stato coinvolto”. Castaldini contesta anche il reale ottenimento dei risultati di spesa dei fondi europei nella disponibilità della Regione in questi anni.

Dal canto suo Lia Montalti (Pd) ricorda come il metodo seguito dalla Regione Emilia-Romagna non sia “una forma di autocelebrazione della Giunta, ma un metodo di lavoro che permetterà di sostenere le politiche regionali con i fondi europei”. Replicando a Castaldini, Montalti ricorda come “le linee strategiche della Regione individuate all’interno del ‘Patto per il lavoro e per il clima’ sono state il frutto di un coinvolgimento di tutta l’Emilia-Romagna”.

Per Palma Costi (Pd) “si deve dare un giudizio estremamente positivo sul documento proposto dalla Giunta: per la prima volta ci troviamo ad affrontare una quantità straordinaria di risorse che non c’erano nelle passate legislature. Oltre ai fondi europei del programma settennale, ci sono tutte le risorse derivanti dalle scelte europee in materia di ripartenza post Coronavirus, a dimostrazione di come si sia di fronte a uno sforzo titanico”.

Dal canto suo, Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) ricorda come “abbiamo avviato la discussione su un documento molto interessante e che stabilisce precise priorità. Molto positivo il riferimento alla transizione ecologica e l’impegno sulla coesione sociale e sulla sanità, sulla qualificazione lavorativa e l’impegno per il contrasto alla diseguaglianze”.

La posizione della Giunta è stata espressa dal Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Davide Baruffi, che ha ricordare come “nei documenti abbiamo reiterato il tema del ‘Patto per il lavoro e per il clima’ perché per noi questa è la pietra angolare del nostro impegno. Puntiamo su innovazione e ricerca perché senza non c’è lavoro di qualità. Puntiamo a investire su transizione ecologica e innovazione digitale”. Baruffi ricorda anche come l’Emilia-Romagna sia una delle due Regioni italiane che hanno speso tutti i fondi europei delle precedenti programmazioni.

(Luca Molinari)

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