“La Regione spieghi perché non è intervenuta dopo il decreto del ministro per la Transizione ecologica che ha autorizzato il rinnovo delle concessioni minerarie ‘Barigazzo’ e ‘Vetta’ e dei progetti di messa in produzione del pozzo a gas naturale ‘Podere Maiar 1dir’”. A chiederlo, con una interrogazione in Aula, è la consigliera del gruppo Misto Giulia Gibertoni.
“Il territorio della regione Emilia-Romagna- spiega Gibertoni- è già oggi ampiamente ‘petrolizzato’; infatti, al 31 dicembre 2020 le aree interessate da permessi di ricerca in terraferma, relativamente al territorio della Regione Emilia-Romagna corrispondono a 3.057,91 kmq e a 14 permessi 7 di ricerca, che ne fanno la prima regione per numero di permessi di ricerca e la seconda per estensione delle aree”. Per questo chiede “per quali ragioni non sia sostanzialmente intervenuta nei tre procedimenti di valutazione di compatibilità ambientale che hanno portato ai decreti del Ministero della Transizione Ecologica e perché non abbia ritenuto di impugnarli davanti al giudice amministrativo”.
L’assessora all’Ambiente Irene Priolo spiega come “la Regione sia intervenuta in tutti i procedimenti citati ed espresso pareri e richieste di integrazione dei procedimenti. Contenuti di cui ha tenuto conto il ministero della Transazione ecologica, si rileva comunque che in sede di commissione, presso il ministero dell’Ambiente, la Regione non ha potuto svolgere appieno il proprio ruolo fino alla nomina e convocazione del rappresentante regionale alla seduta avvenuta a fine 2020. Non è opportuno impugnare i decreti dato che la valutazione di compatibilità ambientale non rilascia alcuna autorizzazione. La Regione potrà esprimersi definitivamente in sede di procedimento per il rilascio autorizzativo di ogni singola concessione all’interno della necessaria intesa Stato-Regioni”.
(Margherita Giacchi)