“Nella nostra Regione chi utilizza i gessi da defecazione come fertilizzante per le colture agricole deve notificare, dieci giorni lavorativi prima, una serie di informazioni sui siti, sul materiale e sulla sua provenienza. Arpae però non ha un controllo specifico su questo materiale che viene esercitato dal Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del ministero delle politiche agricole”. L’assessore Irene Priolo ha risposto così al question time di Silvia Zamboni, che chiedeva all’esecutivo regionale “le modalità e la frequenza” con cui Arpae svolge “i controlli sul campo, e non solo in azienda, sulla regolarità sia dei gessi di defecazione”.
L’interrogazione della capogruppo di Europa Verde prende spunto dalle notizie sulle indagini sull’azienda “WTE S.r.l., una società con sede a Brescia- si legge nel documento- che negli anni tra il 2018 e il 2019 avrebbe distribuito come fertilizzanti circa 150mila tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze inquinanti che sono andati a irrorare 3.000 ettari di terreni agricoli del nord Italia” tra cui, ha specificato Zamboni, anche alcuni terreni in provincia di Piacenza. “Questo è un tema che va tenuto sotto stretto controllo incrementando le azioni in azienda e nei campi. Questo perché è molto più facile prevenire l’uso di materiale illecito se viene controllato poco prima del suo spargimento”.
Non solo gessi di defecazione ma anche i fanghi di depurazione sono stati al centro dell’interrogazione di Zamboni che chiedeva conto dei controlli svolti da Arpae. “I fanghi di depurazione- ha spiegato Pirolo- sono disciplinati da vari documenti regionali. Il programma di controllo prevede l’ispezione a rotazione di tutti gli impianti regionali. Arpae svolge sia controlli negli impianti di produzione sia nei campi al momento dello spargimento”.
(Andrea Perini)