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Ok all’unanimità a risoluzione Lista Bonaccini sugli aiuti al settore ceramico

Presentata da Giulia Pigoni: “Rivedere il meccanismo Ets che esclude uno dei distretti leader della regione e del Paese, come ha riconosciuto anche il premier Draghi”. Occhi (Lega): “La colpa è della Commissione Ue, una mazzata alla nostra produzione nazionale”

E’ stata approvata all’unanimità in Aula la risoluzione per aiutare il settore ceramico, escluso dalle compensazioni previste dall’Emission trade system (Ets). A presentarla è stata la consigliera Giulia Pigoni (Lista Bonaccini). La consigliera ha sottolineato che il settore ceramico “è tra quelli esclusi da questo meccanismo, una decisione destinata a minare competitività e redditività dell’industria delle piastrelle del nostro paese, concentrata in prevalenza nella nostra regione, nel distretto produttivo di Sassuolo”.

Pigoni ha ricordato i numeri del settore, elogiato anche dal premier Mario Draghi nella sua recente visita: distretto produttivo leader che realizza il 90% della ceramica italiana con un’industria cresciuta del 9% e che, nel 2018, ha investito il 10% del fatturato rispetto alla media nazionale del 3%.

L’esclusione dalle compensazioni Ets, ha scandito Pigoni, “mina lo sviluppo, al redditività e la competitività delle aziende”. In Spagna esiste un distretto simile. I due distretti insieme fatturano 9 miliardi di euro e danno lavoro a 35mila persone, che raddoppiano se si considera l’indotto.

Emission trade system è “il sistema voluto dalla Commissione europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2, prevede la possibilità per settori esposti alla concorrenza internazionale e al rischio di delocalizzazione produttiva di usufruire di misure compensative, quali il recupero dei maggiori costi dell’energia elettrica dovuti al meccanismo stesso”.

Secondo la consigliera Palma Costi (Partito Democratico) “il distretto è un unicum a livello regionale e nazionale. La fiera delle costruzioni e dell’edilizia è fondamentale per la ripresa del Paese, anche in un’ottica green. Le imprese hanno fatto forti investimenti, anche sul design. E poi è un esempio di economia circolare con il riuso delle acque reflue e degli scarti di produzione”.

Ma il consigliere Emiliano Occhi (Lega) pur anticipando il voto positivo ha puntato il dito contro il “convitato di pietra, cioè la Commissione europea, che ha preso la decisione”. Una europarlamentare della Lega ha chiesto il perché dell’esclusione, ha ricordato Occhi, che ha parlato di “Europa matrigna”. E la risposta di Margrethe Vestager, commissario alla Concorrenza, è stata che “invece della soglia di un 1kg di Co2 per euro, il distretto è attestato su 0,548 kg. E non si prevede nemmeno una revisione. Vestager decreta la fine di questo settore. E’ l’ennesima mazzata alla nostra produzione nazionale. Bisogna stare attenti a quando la Ue propone nuovi meccanismi: gli obiettivi sono davvero il miglioramento ambientale e la riduzione dell’inquinamento oppure si tagliano le gambe alle tante nostre produzioni manifatturiere che fanno concorrenza ad altri Paesi?”.

Pigoni, al termine, ha replicato: “Riconoscere la vera Lega, che un giorno è il primo partito europeista e il giorno dopo torna a parlare di Europa come di una matrigna disinteressata. Ma non è così e nell’ultimo periodo abbiamo visto quanto l’Europa ci serva. E’ vero, ci sono dei limiti, ma noi come consiglieri regionali chiediamo alle istituzioni di portare in Europa la voce dei nostri territori”.

(Gianfranco Salvatori)

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