Le 10.30 appena passate, l’ora di tedesco in classe, fuori il sole e il cielo limpido, anche se il calendario segna la data del 6 dicembre. È il 1990, il rombo, il rumore, lo schianto dell’aereo in avaria abbandonato dal pilota che precipita sull’allora succursale dell’Istituto Tecnico Commerciale Gaetano Salvemini in via del Fanciullo 6 a Casalecchio di Reno (Bologna), provocando la morte di undici studentesse e uno studente della classe 2^A e oltre 80 feriti.
La storia della strage del Salvemini e di quei ragazzi (Deborah Alutto, Laura Armaroli, Sara Baroncini, Laura Corazza, Tiziana De Leo, Antonella Ferrari, Alessandra Gennari, Dario Lucchini, Elisabetta Patrizi, Elena Righetti, Carmen Schirinzi, Alessandra Venturi) torna alla luce nel docufilm ‘Per sempre giovani’ (qui potete scaricare il trailer) realizzato dal giornalista Stefano Ferrari. Immagini inedite, recuperate dalla Teche Rai, le musiche di Cisco Bellotti, i racconti di chi è rimasto, le testimonianze dei genitori di quei ragazzi e dell’associazione dei familiari delle vittime.
Il progetto, sostenuto dall’Assemblea legislativa, viene proiettato in anteprima la sera di venerdì 25 giugno, alle 21.15, alla Casa delle Acque a Casalecchio di Reno, con una esibizione di Cisco Bellotti (ex frontman dei Modena City Ramblers) che ha realizzato la colonna sonora ‘Per sempre giovani’ che dà il titolo al docufilm e che la canterà proprio quella sera. (Per informazioni e prenotarsi: persempregiovani2021@gmail.com).
“Il passare del tempo non ha cancellato l’incredulità e la rabbia per quanto accaduto la mattina del 6 dicembre 1990- afferma il direttore generale Leonardo Draghetti-. E’ impossibile dimenticare le immagini di quell’aereo militare. Le emozioni, le voci, il dolore, le lacrime e i racconti che si concentrarono durante e dopo quel giorno, sono stati raccolti in questo docufilm, un lavoro voluto proprio dall’Assemblea legislativa con l’obiettivo di favorire la conoscenza e l’analisi critica di eventi che hanno segnato le comunità locali, tenendone viva la memoria, anche a livello nazionale. Ricordando la tragedia del Salvemini, mi viene da ribadire che una cosa importantissima che possiamo fare come istituzioni è quella di mettere in atto tutte le azioni possibili per garantire la sicurezza di tutte e tutti, nei luoghi di vita, come la scuola, e di lavoro. Quello squarcio nel muro di un edificio scolastico, diventato tristemente simbolo di quell’episodio, deve farci da monito ogni giorno, richiamando un impegno comune e costante”.
Il sindaco di Casalecchio Massimo Bosso rimarca come “la strage del Salvemini sia una ferita ancora aperta nella nostra comunità. Sono davvero grato all’Assemblea legislativa e al regista Stefano Ferrari per aver realizzato questo importante docufilm che permetterà di portare avanti la memoria di quella terribile strage e far conoscere anche ai più giovani cosa accadde quel 6 dicembre del 1990 e che mai più dovrà accadere”.
L’idea di Stefano Ferrari, giornalista e regista del docufilm, “è nata dalla volontà di dare a questa comunità la chiusura di un cerchio, ritenendo necessario e utile andare più a fondo. Purtroppo il nostro territorio è stato teatro di tantissime tragedie e questa strage si è un po’ persa nella memoria collettiva, tanto che in tanti non la conoscono. Ho cercato di dare voce a chi in passato non ha parlato, come Giancarla Neri, all’epoca professoressa di italiano e che qualche settimana prima dell’incidente aveva incaricato i ragazzi di fare un tema sul senso della vita: quasi un presagio. Alcune immagini prese dalle Teche Rai mai andate in onda sono state utilizzate, altre no, per pudore, perché troppo violente e crude. E io credo che di questa strage sia meglio parlarne con garbo”.
Il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime Roberto Alutto sottolinea come “sia sempre e comunque importante ricordare qualsiasi evento e qualsiasi persona, quando ci sono delle responsabilità in tragedie devastanti bisognerebbe dare più ascolto a chi le vive in prima persona. Da poco si è celebrato il trentesimo anniversario della strage: molti si sono dati da fare e molti altri sono venuti per fare. L’associazione, finché ci sarà, cercherà di fare la propria parte”.