“Nei giorni scorsi gli organi di informazione hanno riportato alcune anticipazioni sui risultati di una ricerca, non ancora pubblicata, che i medici dell’Unità operativa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Bologna stanno conducendo su circa 3.100 operai e tecnici che hanno lavorato alle Officine grandi riparazioni delle Ferrovie di via Casarini dalla fine degli anni ‘50 alla metà degli anni ’90”. Ne dà notizia il consigliere Igor Taruffi (Sel) in una interrogazione rivolta alla Giunta dove segnala che, secondo questa ricerca, “i decessi dovuti a tumori che gli studi scientifici hanno confermato essere direttamente legati all’esposizione all’amianto sono, a oggi, 252, di cui 113 per mesotelioma, localizzato soprattutto nella zona pleurica, 131 per tumore polmonare e 8 per carcinoma alla laringe”.
Se, invece, si considerano i decessi complessivi per tumore tra gli stessi lavoratori, “la cifra della strage- scrive il consigliere- aumenta a 564 vittime, anche se non c’è certezza sulla correlazione con l’esposizione all’amianto, ma solo il sospetto, come ad esempio nei casi di tumore al colon e al retto”.
Taruffi ricorda che “il tumore causato dall’amianto ha tempi di incubazione lunghissimi” e che se “fino a qualche anno fa il picco della mortalità era previsto nel 2018, ora si ipotizza che verrà registrato nel 2025” e sostiene che “per portare avanti concretamente la lotta contro l’amianto, occorre conseguire tre obiettivi prioritari: la bonifica del territorio, la realizzazione di forme adeguate di sorveglianza sanitaria e l’efficiente funzionamento del Fondo per le vittime dell’amianto”
Il consigliere chiede quindi all’amministrazione regionale se, come richiesto anche dalla Conferenza unificata Stato Regioni e Enti Locali, sia stata istituita presso la Presidenza del Consiglio la cabina di regia del coordinamento istituzionale e del raccordo con i soggetti di rappresentanza delle problematiche dell’amianto, per garantire coerenza e efficacia agli aspetti sanitari, ambientali e sociali del Piano nazionale amianto e se siano state stanziate adeguate risorse finanziarie per il suo funzionamento.
Taruffi, infine, vuole sapere a che punto sia l’adozione da parte della Giunta del piano regionale sull’amianto, contenente le programmazioni sugli interventi di bonifica delle aree contaminate, che era stato annunciato per i primi mesi di quest’anno e se si ritenga opportuno dare la massima diffusione ai risultati della ricerca dell’Ausl di Bologna, una volta che essa sarà resa pubblica.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(ac)