COMUNICATO
Sanità e welfare

Sanità. Gibertoni (Misto): fare chiarezza sulla macellazione domestica

“Quanti controlli sono stati fatti nel 2020? Come si pensa di regolamentare in futuro il settore?”

La Regione faccia chiarezza su modalità e numeri della macellazione per il consumo domestico privato.

A chiederlo, in un’interrogazione, è la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto), che ricorda come “in Emilia-Romagna è presente una attività tradizionale di macellazione domestica ad uso privato al di fuori dell’attività commerciale, in particolare, dei suini per uso familiare nel periodo invernale, in generale, nel numero massimo di uno, due capi, regolata mediante ordinanze comunali che prevedono la comunicazione preventiva (con almeno un giorno di preavviso) ai servizi veterinari competenti e lo svolgimento di attività di ispezione degli stessi, mentre per quanto riguarda la macellazione rituale basata sul rispetto di precetti ben precisi imposti da alcune religioni essa deve avvenire in macelli autorizzati e sotto controllo delle autorità sanitarie locali e al di fuori di questi impianti rimane una violazione della normativa vigente”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere “come le linee guida regionali in via di predisposizione renderanno effettivo il regime dei controlli al fine di garantire la tutela, il rispetto e il benessere degli animali destinati all’abbattimento e la stessa tutela della salute pubblica (dando attuazione al rispetto del principio della protezione degli animali anche nel momento dell’abbattimento e previo lo stordimento degli animali stessi)”.

Gibertoni chiede, inoltre, “quali sia stato, nel 2020, il numero e il regime dei controlli realmente effettuati sui 3.864 capi di suini e sui 455 capi di ovicaprini macellati per il consumo domestico privato sul territorio dell’Emilia-Romagna e, in particolare, se sul territorio regionale sarà consentita la macellazione per autoconsumo dei bovini e con quali precise modalità”.

Altro quesito rivolto all’esecutivo regionale riguarda il “se e come si intenda evitare che la nuova normativa si trasformi in una sorta di deregulation sulle macellazioni al di fuori dei macelli, infine, se non ritenga utile e opportuno gestire, fin da subito, la fase transitoria in attesa dell’emanazione delle le linee guida regionali, considerato che questa fase potrebbe prolungarsi per alcuni mesi”.

(Luca Molinari)

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