La Regione Emilia-Romagna dovrebbe chiarire “quali benefici potrà avere la Macroregione Adriatico-Ionica sulle singole province dell’Emilia Romagna che, sia geograficamente sia economicamente, sono decisamente scostate dall’asse sul quale è incentrata”.
A chiederlo è il gruppo Lega Nord, primo firmatario Matteo Rancan, in un’interrogazione alla Giunta in cui chiede invece di “procedere verso una collaborazione e/o un’adesione alla Macroregione Alpina, la quale avrebbe dei risvolti sicuramente più concreti e decisivi per le aree emiliane e romagnole che ad oggi presentano legami economico-commerciali, oltre che storico-culturali, con le limitrofe regioni facenti parte dell’Eusalp, principalmente Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria”.
I consiglieri sottolineano come “valide e numerose sono le argomentazioni storiche, geografiche ed antropologiche in merito all’esistenza di una omogeneità socio-culturale dell’area padana, a riconferma della quale sussistono anche stretti legami di tipo economico, commerciale e sociale tra le diverse regioni”: in particolare “l’area padana nella sua interezza ha ragionevolmente interessi e scambi di tipo economico con l’intera area alpina” e “gli elementi infrastrutturali esistenti confermano una decisa propensione della Regione Emilia Romagna, oltre che delle altre regioni italiane settentrionali, in direzione dei paesi comprendenti l’arco alpino”.
Rancan e colleghi domandano quindi all’esecutivo, nel caso non sia possibile aderire alla Macroregione Alpina, “se intenda avviare e procedere con un partenariato macro regionale volto ad includere le Regioni Padane, le quali trarrebbero decisi benefici da un’eventuale collaborazione potendo ottenere anche un peso politico ed economico di assoluto rilievo, volto a indirizzare anche le politiche nazionali verso una maggiore tutela delle istituzioni regionali e una più equa redistribuzione delle risorse economiche”.
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(jf)