COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Transizione ecologica e miglioramento della vita dei cittadini: al via il dibattito sui fondi europei nell’era post coronavirus

Per il Partito democratico si tratta di una grande opportunità di sviluppo per l’Emilia-Romagna e la conferma del buon governo degli anni scorsi: vogliamo creare nuova e buona occupazione. Critiche dal centrodestra che chiede più innovazione. La soddisfazione della presidente della commissione Economia Manuela Rontini

Digitalizzazione, contrasto alle diseguaglianze di genere, impegno per lavoro, formazione professionale, sanità e cultura. Obiettivo: transizione ecologica e riduzione del divario digitale.

L’Assemblea legislativa ha avviato la discussione sulle linee guida “Approvazione del Documento strategico regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (Dsr 2021-2027)” per l’utilizzo dei fondi europei.

“È un documento strategico che mette al centro le cittadine e i cittadini emiliano-romagnoli, il lavoro e la buona occupazione in questa complessa fase di ripartenza. Abbiamo l’ambizione di intercettare nuove sfide e nuovi bisogni ed è strategico riprendere a correre ricollocando l’Emilia-Romagna tra le regioni traino per  attrattività e competitività del sistema economico-produttivo”, spiega il relatore di maggioranza Marco Fabbri (Pd), per il quale”sarà fondamentale ricucire quel divario territoriale, generazionale, sociale e di genere che rischia con la pandemia di diventare ancor più evidente, ma che invece, specie nelle aree montane, interne e periferiche dobbiamo puntare a ridurre sensibilmente”.

“Questo documento è stato rafforzato anche grazie al lavoro dell’Assemblea, per il confronto tra le forze politiche, collegato all’interlocuzione con le parti sociali realizzata grazie all’udienza conoscitiva che abbiamo svolto nella competente commissione”, sottolinea Fabbri.

Diversa, nonostante l’approvazione di emendamenti comuni nel corso del dibattito in commissione, la posizione dei relatori di minoranza. “La grande maggioranza degli obiettivi sull’uso dei fondi europei è lo stesso del precedente settennato: serve cambiare perché rendicontazione e bilancio di quanto fatto in passato dimostrano problemi e ritardi”, spiega Massimiliano Pompignoli (Lega), per il quale “il relatore di maggioranza e il sottosegretario alla presidenza della Giunta sono stati molto disponibili, ma è evidente che trattandosi di un documento politico noi lo avremmo scritto diversamente: il coronavirus ci impone di cambiare rispetto al passato”.

Sulla stessa linea anche l’altra relatrice di minoranza, Valentina Castaldini (Fi), che ricorda l’importanza “di migliorare la formazione professionale e l’istruzione. “Avremmo voluto poter partecipare di più a questo importate documento perché è quello che accompagna la ripresa della regione dopo la fase acuta del coronavirus”. Castaldini sottolinea come “benché la Regione Emilia-Romagna sia sempre la prima per capacità di spesa ci sono molti problemi da risolvere: siamo i primi in una classe di asini…. La crisi da coronavirus ci ha dato uno schiaffo e ha fatto saltare i modelli a cui eravamo abituati: adesso si deve introdurre un nuovo modello, la velocità di spesa, il tempo in cui spendiamo queste risorse non è più una variabile indipendente. Dobbiamo immaginare una nuova collaborazione tra pubblico e privato per spendere in fretta i fondi”.

Netta la posizione di Manuela Rontini (Pd), presidente della commissione assembleare Politiche economiche, per la quale “il percorso seguito dai documenti sui fondi europei, in primo luogo nella commissione Economia, è stato molto importante e di questo siamo grati ai relatori di maggioranza e di minoranza, al sottosegretario della Giunta e all’assessore Colla, e a tutte le strutture tecniche della Regione. Abbiamo dedicato al tema Pnrr e fondi europei più di 12 ore di dibattito in commissione. Di fronte ai nuovi bisogni e alle nuove sfide che il coronavirus ci mette davanti abbiamo lavorato molto, ci siamo assunti le nostre responsabilità per avere un quadro strategico importante in cui investire le risorse europee”.

(Luca Molinari)

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