L’interrogazione chiedeva di sapere quali fossero le iniziative della Regione “a salvaguardia dei numerosi lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro nel sito produttivo bolognese di Gastronomia Italiana (Camst, ndr), che vuole trasferire gli stabilimenti a Parma e Verona. I lavoratori sono preoccupati, anche perché la delocalizzazione “viene di fatto a coincidere con la fine della proroga del blocco dei licenziamenti” disposta dal Decreto sostegni bis.
L’interrogazione è stata presentata dal consigliere Igor Taruffi (ER Coraggiosa) e la risposta è stata data dall’assessore Vincenzo Colla (Sviluppo economico, green economy, lavoro e formazione) durante il Question time in Aula. Gastronomia Italiana, ha scritto il consigliere, “è la società del Gruppo Camst che da oltre dieci anni opera nella preparazione e distribuzione di prodotti di gastronomia freschi destinati prevalentemente alla grande distribuzione organizzata e nel segmento dell’HO.RE.CA”. La sede è a Castenaso (Bologna), ma a giugno il Gruppo ha ha fatto sapere alla Rsu e alla Flai-Cgil di voler trasferire, da novembre, “le produzioni nei siti di Parma e Verona senza aver ancora individuato un sito sul territorio bolognese”. L’assemblea dei lavoratori ha così proclamato uno sciopero a oltranza dal 5 luglio nella sede di Gastronomia Italiana e un presidio permanente nella sede di via Tosarelli a Villanova di Castenaso. Una situazione che si è concretizzata dopo il mancato rispetto degli accordi, secondo Taruffi, dell’ottobre 2016.
L’assessore Colla con ha risposto che “un tavolo di crisi, chiesto dai lavoratori e a cui parteciperemo, è in agenda per il 9 luglio organizzato dalla Città metropolitana di Bologna, con cui siamo in contatto”. Colla ha ricordato che il tavolo di salvaguardia occupazionale era stato avanzato dai sindacati che “hanno ritenuto non soddisfacente il piano presentato dall’azienda”.
Taruffi si è detto soddisfatto e ha sottolineato una “modalità sempre più diffusa: non mantenere gli accordi sottoscritti e cambiare i piani aziendali con una facilità disarmante”.
(Gianfranco Salvatori)