Scuola giovani e cultura

Lisei-Barcaiuolo (Fdi): scuola in presenza, non discriminare gli studenti non vaccinati

I due consiglieri sollevano dubbi anche rispetto alla proposta, dell’Ausl di Bologna, di premiare i pediatri che vaccinano di più, chiedendo alla Regione Emilia-Romagna di intervenire

Con un’interrogazione i consiglieri Marco Lisei e Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia vogliono sapere dall’esecutivo regionale “se intende proseguire con questa politica che crea inaccettabili discriminazioni fra gli studenti, penalizzando ingiustificatamente quelli non vaccinati rispetto a quelli vaccinati”.

“Nei giorni scorsi- spiegano i due consiglieri- l’assessore Donini, rilasciando dichiarazioni in merito alla prossima ripresa dell’anno scolastico (riportate anche sul sito della Regione Emilia-Romagna), aveva avanzato l’ipotesi, che si riproponeva di sottoporre alle autorità competenti, di evitare la DAD agli studenti vaccinati, affermando che ‘qualora anche vi fossero focolai in classe o scenari epidemiologi molto diversi da quelli favorevoli che stiamo vivendo in queste settimane, i ragazzi che si sono vaccinati hanno tutte le condizioni per rimanere in classe e quindi superare per sempre l’esperienza della DAD’”.

A tale riguardo, si legge nell’atto, “i comitati aderenti alla Rete nazionale scuola in presenza hanno presentato una diffida formale alla Regione Emilia-Romagna, chiedendo l’immediata pubblica ritrattazione di ogni dichiarazione allarmistica e illegittima che discrimini gli studenti non vaccinati rispetto a quelli vaccinati”. Ma, si evidenzia nell’interrogazione, “l’assessore Donini a mezzo stampa ha comunque ribadito le proprie intenzioni”.

Nonostante ad oggi non sia previsto alcun obbligo vaccinale, rimarcano Lisei e Barcaiuolo, “l’accoglimento della proposta avanzata dall’assessore Donini si configurerebbe comunque come un’imposizione, in contrasto anche con l’articolo 32 della carta costituzionale: garantire le lezioni in presenza solamente agli studenti vaccinati rappresenterebbe l’ennesimo fallimento delle politiche scolastiche regionali e si scaricherebbe ancora una volta su insegnanti, studenti e famiglie l’incapacità di attuare gli interventi organizzativi e strutturali necessari a garantire una ripresa efficiente e in piena sicurezza della scuola”.

La didattica a distanza, concludono, “importante e necessaria risorsa durante l’emergenza sanitaria, rappresenta comunque un palliativo che non può certamente sostituire la qualità dell’offerta formativa erogata dalla scuola in presenza, che dovrebbe essere garantita a tutti”.

Infine, i due consiglieri sollevano dubbi anche rispetto alla proposta, dell’Ausl di Bologna, di premiare i pediatri che vaccinano di più, chiedendo alla Regione Emilia-Romagna di intervenire.

(Cristian Casali)

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